Seminario 1996/1997
“PERCHÉ FREUD HA RAGIONE, 2”
So bene che le parole che diciamo, pronunciamo, che poi sono sempre quelle, in ogni caso sui nostri timpani rimbalzano una volta su due come le palline sul muro: ritornano indietro.
È perché — questa è la mia risposta e mi sembra già matura — una norma o una legge è lo stesso che dire quod placuit a ciascuno. È piaciuto a qualcuno, c’è stato qualcuno cui è piaciuto. E questo è un po’ ciò che si chiama legge; un po’ come dire “è andata così e la si è anche chiamata in questo modo”. Ma l’accento è che a qualcuno è piaciuto così. O come dicevamo una volta, che noi facevamo il gruppo di A qualcuno piace caldo. È il placuit la legge.
Soltanto che ancora c’è un passaggio senza il quale saremmo qui a fare simposi da giuristi, filosofi, etc. Il placuit affinché la legge abbia vigore, e legge universale, trova l’esempio più limpido, più splendido, più universale persino dell’impero Assiro-babilonese una volta o l’impero romano, etc., — e almeno una volta c’era l’imperialismo: eravamo contro, ma ne godevamo. Adesso non c’è neanche più l’imperialismo. Alcuni di noi hanno incominciato la loro apertura d’occhi intellettuale a partire dal celebre numero dei Quaderni piacentini dedicato all’imperialismo — e l’esempio è l’esempio del bambino che viene lì per farsi prendere in braccio. Il bambino alza le braccia e si capisce che vuole essere tirato su. Perché è una cosa da sultano orientale o da ciò che piacque a Cesare?
Il caso è tragico: una bambina che adesso sta precipitando sempre di più nell’handicap psichico e sono anni che ne assisto alla costruzione da parte dei genitori — criminali autentici — il padre — solo perché nella coppia stupidità-malvagità lui ha preso più la parte della stupidità, mentre la madre ha preso più la parte della malvagità, ma è stupida anche lei e malvagio anche lui — a questa bambina non solo nega tutto, ma quando era piccolina che andava lì perché voleva essere presa in braccio, che è un placuit, — e si tratta di passare al legis habet vigorem — il padre le rifiuta di tirarla su, sempre e sistematicamente, perché non era educativo. …
Pronunciato il 4 ottobre 1996
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore