Corso 2003/2004
IL MONDO COME PSICOPATOLOGIA.
L’ORDINE GIURIDICO DEL LINGUAGGIO
1. Conclusioni come eccitamenti
Si tratta sia di finire l’anno, sia di ricominciare, ossia ritengo che possiamo vantare come profitto o guadagno raggiunto negli anni – bilancio che non tutti possono fare – il potere lavorare a concludere partendo da conclusioni. Quanti altri direbbero che si lavora a partire da problemi! É un’idea assolutamente comune. Invece noi lavoriamo a trovare soluzioni laddove non ce ne sono, ossia ad avere delle conclusioni antecedenti come eccitamenti. Che io sappia, quest’idea di conclusioni come eccitamenti, ossia conclusioni come inizi, anche se non dico sia un pensiero totalmente assente nella storia – so a cosa penso, ma ora non ne dico nulla – ma in ogni caso è una rarità. Poter dire di trovarsi ad avere delle conclusioni come eccitamenti, cioè come inizi, e produrre conclusioni a partire da conclusioni è una rarità.
La stessa parola problema, salvo che sorga in contesti bene definiti, delimitati – come la matematica, per esempio – designa un disturbo. Anche in questo non vi sto dicendo nulla di nuovo: sono tutte cose già scritte ne Il pensiero di natura: i sessi non vanno perché per tutti noi incominciano come problema. La cosiddetta formula della clessidra S-A, in due momenti o tempi, parte dalla conclusione dei sessi come ancelle della relazione.
Recentemente ho fatto osservare che la nostra alternativa, nostra e di tutta l’umanità, può essere formulata in questo modo: o essere serve del padrone o essere le ancelle del Signore, avvalendomi in questo caso del noto lessico testamentario. Non abbiamo alcuna altra alternativa. Come si diceva un tempo: o schiavi o liberi, o serve del padrone o ancelle del Signore. Lessico un po’ aulico: è il caso della Regina, che può anche applicarsi ad ambedue i sessi: è la castrazione freudiana come soluzione. Cercherò di dire qualche cosa sulle conclusioni e sul nuovo piano per continuare avendo conclusioni come inizi. Farò dunque un po’ di bilanci. …
Pronunciato il 3 luglio 2004
Revisione a cura di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore