Seminario 1998/1999
“LA PSICOPATOLOGIA E LA SUA SCIENZA PRODOTTA DAL PENSIERO DI NATURA”
Faccio solo uso dei miei appunti. Negli ultimi minuti dell’ascolto di Battiston mi è tornata alla mente la notizia del prete ucciso a Como da un marocchino. Anzi, mi fa piacere che mi sia venuto in mente questo: il giornalismo è il nostro mestiere. La giornalierità, anche come giornalismo nel senso più comune — io sono iscritto all’Albo dei pubblicisti e spero di passare da pubblicista e a giornalista. Cambio tutto il mio 740, cambio la mia denominazione, sono un giornalista. Forse ci riesco: è un’ambizione di tanto tempo fa — in base alla nostra definizione economica che a mio giudizio regge il confronto con l’insieme delle dottrine economiche che l’uomo è una ventiquattr’ore ambulante.
Il prete di Como — e so, non «credo», di non mancare di pietà e il verbo «credere» va usato soltanto su un punto, altrimenti dovrebbe essere espunto dal vocabolario come verbo improprio, in un mondo in cui tutti dicono di essere un pochino credenti, è la cerebromalacia, il cervello in liquame — ha sbagliato; è lui che ha sbagliato: il marocchino si è recato un po’ di volte da questo prete a chiedergli dei soldi, pochi soldi penso, perché anche questo prete non penso ne avesse molti, offerte o giù di lì, glieli ha dati una serie di volte, un’ultima volta ha detto di no e quello l’ha ammazzato. Il prete aveva fatto la legge; la serie fa legge. Di fronte all’eccezione della legge, uno che non aveva niente da perdere, o almeno così pensava, ha davvero interrotto la serie. Diciamo che è la definitiva non-guarigione al posto della definitiva guarigione. Ha dato un taglio alla serie — è l’opposto della suddetta castrazione — dando un taglio al prete, e anche a se stesso, perché il futuro di questo marocchino è facilmente immaginabile.
Lo dico con altre parole l’errore del prete: aveva l’ideale della pace? Sto forse parlando contro la pace e l’ideale della pace? No, perché faceva lo stesso errore di quello che ha l’ideale della guerra. Chi sa ha come scienza, chi ama ha come pratica il permanere del pensiero della distinzione fra guerra e pace e che la guerra esiste e sa intorno alla guerra. Allora incomincia a potere sapere qualcosa intorno alla pace. …
Pronunciato il 22 gennaio 1999
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore