12° SEDUTA – L’UNICA CURA DELLA NEVROSI: LA SOVRANITÀ

Seminario 1998/1999
“LA PSICOPATOLOGIA E LA SUA SCIENZA PRODOTTA DAL PENSIERO DI NATURA”

 

 

A proposito dell’orgoglio, sfruttando il più che notorio gergo triviale, qui stiamo parlando dell’orgoglio alla lettera, a rigore logico, dell’orgoglio o delitto, perché ho il vantaggio, l’utilità di avere ripreso questi incontri a Neuropsichiatria Infantile, in cui l’altro giorno mi tornava per la decima, ventesima volta l’orgoglio del bambino piccolo quando arriva lì a fare vedere che ha fatto bene una cosa: è orgoglio, ma non è affatto un orgoglio del c… E quando si dà torto al bambino in questa specie di orgoglio, siamo noi ad avere torto. In questo caso è soltanto la richiesta di una sanzione corretta.

Prima di continuare con i miei appunti, vi rammento e sono felice che Luigi Ballerini e Pietro R. Cavalleri abbiano già rammentato Ambrogio: con tutta la laicità che ci caratterizza sappiate che per domenica mattina, Stella Ballabio con amici ha stabilito una messa, una memoria di Ambrogio a Coazzano, alle 9,30.

Se Ambrogio fosse stato mussulmano daremmo la stessa notizia per un’altra specie di… Malgrado le sue simpatie per i mussulmani; e ogni tanto avevo con lui dei dibattiti e ce l’ho ancora il dibattito con lui, ma non era un dibattito radicale.

Negli appunti che ho segnato figura qualcosa che ci rende attuale Ambrogio perché in effetti ancora oggi non c’è nessuno dei nostri dibattiti, fra noi o logici, interni, che non sia stato dibattito con Ambrogio. Non c’è nulla che non sia già stato toccato con lui.

Nella prossima seduta, fra quindici giorni, toccherà a me articolare il passaggio dalla nevrosi alla psicosi. Spero non solo a me. Ma, ascoltando Luigi Ballerini e Maria Grazia Monopoli mi veniva in mente un film di un po’ di anni fa: Lègami, di Almodovar. Pensavo al pensiero propriamente nevrotico del film. C’è il giovane drogato che sequestra la ragazza, carina, la lega al letto e poi c’è tutta questa storia d’amore. Ed è grazie all’esser legata che alla fine l’amore sboccia. Questo proprio è un pensiero nevrotico. C’è l’idea che l’amore deve sbocciare, qualcosa di serio deve accadere, il rapporto, ma che se quel qualcosa accade, accade per il fatto che uno dei due, in questo caso la «Lei», per dirlo con un tradizionale e peraltro reazionario pensiero storico, per cui se qualcuno è legato è «Lei».  …

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Pronunciato il 12 febbraio 1999
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016