Seminario 1996/1997
“VITA PSICHICA COME VITA GIURIDICA. CASISTICA”
Riguardo al lessico buono o meno buono, io personalmente testimonio, credo abbastanza spesso… e posso sbagliare ed essere incoerente anche io. Dovremmo imparare a fare apologia di incoerenza, perché se sono una carogna o un malato è meglio che io sia incoerente: sarò meno carogna e meno malato. Un assassino sta venendo per uccidermi, ma fa un lapsus: prende un treno che va nella direzione diversa. Speriamo che sia un killer molto portato al lapsus.
Il criterio che cerco di seguire e sostengo è che il criterio di scelta non va impostato come problema di scelta fra termini teorici migliori e termini teorici meno buoni, e che non si tratta di scegliere dei termini teorici, ma ogni volta che si dà un certo rilievo a una parola facendola corrispondere a un concetto forte e preciso — forte come distinto da un altro: la forza concettuale o dell’intelletto sta tutta nel non fare confusione fra un concetto e un altro; non ci sono menti teoretiche e menti non teoretiche: ci sono menti confuse e menti chiare — ma il criterio è sottolineare, fare corrispondere a definiti e distinti concetti, con tutto ciò che di pratico hanno la chiarezza e la confusione [ambedue super-pratiche: non c’è la ragione teoretica e la ragione pratica], si tratta di valorizzare quelle parole dell’uso comune, già dell’uso comune, e tanto più quanto sono dell’uso comune, che essendo scelte nell’uso comune sembrano più opportune di altre, sempre dell’uso comune, per designare certi concetti.
Il giorno che mi permisi di buttare fuori il termine di talento negativo è perché tutti sanno nell’uso comune cosa significa “avere dei talenti”: si dice «quello lì è un tipo che ha dei talenti». La parola verginità è stata introdotta perché nell’uso comune questa parola fa venire in mente un po’ di cose. Noi non dobbiamo avere un solo termine di quelli che i filosofi chiamavano “termini teorici”. È solo che in questo senso escluderei termini come identificazione, inconscio, pulsione, etc. Avendo la capacità volta per volta di dire: “guardate, che dicendo questo può aver detto quello che ha detto quello là”.
Ipnosi e innamoramento. Innamoramento: uso comune. L’utilità di paragonarlo con l’ipnosi è far vedere che è lo stesso concetto. …
Pronunciato il 28 febbraio 1997
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore