Seminario 1999-2000
LA SCIENZA DELLA PSICOPATOLOGIA COME SCIENZA DEL COMANDO
LA PERVERSIONE A CONFRONTO CON NEVROSI E NORMA, ATTRAVERSO L’ESAME DELLA DISTORSIONE CHE RISULTA NELLE SEGUENTI FACOLTÀ E ALTERNATIVE PRATICATE DAL SOGGETTO:
A) lavoro/domanda/iniziativa
B) talento negativo/diritto astratto/invidia
Sì alla domanda sull’imputabilità.
Pietro R. Cavalleri ci ha dato, offerto, messo davanti l’ordine e con idee nuove di questa scienza. Oltretutto per me è una condizione di favore parlare per secondo perché mi permette un movimento di idee, di scioltezza. Riprendo da ciò che ha detto Gabriella Pediconi: vero, il filo si perde. In effetti perdere il filo va bene detto per le nostre individuali patologie, che ci conviene avere più a cuore di quanto la parola patologia non ci dica, se la parola patologia ci fa venire in mente la gastrite, il processo degenerativo, etc. Non è il caso di avere a cuore una patologia medica. Qui c’è qualche cosa che non guasta se noi l’abbiamo un po’ a cuore, la nostra psicopatologia.
Non riesco a dire tutto insieme quindi devo seguire una sequenza, ma mi accorgo che già non so più che cosa scegliere fra i due tre spunti appena detti.
Ma il primo direi è questo, una specie di premessa. Può essere che molti abbiano visto un film noto pochi anni fa, intitolato Break Heart, cuore impavido, con il bravo Mel Gibson e non ricordo mai il nome di lei. Ma so anche perché questo faccio questo lapsus di memoria su un nome che conosco. Lei è cara, carina, bella se volete. Io mi spingerei a carina, graziosa, ma vedete voi. Peraltro graziosa sarebbe meglio che bella, perché la parola bellezza di Platone a me non piace: preferisco l’aggettivo grazioso/a. Disponibile, sorridente. Tutte delle belle qualità. …
Pronunciato il 24 marzo 2000
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore