Seminario 1997/1998
“LA CASISTICA”
Penso che non sia un perdita la spezzatura in due tempi, perché questo Shakespeare sta ingigantendo e ingigantendo su cos’è la salute. Abbiamo sentito: adulto e non adolescente, il servo che dice «Mettici il pensiero». Oltretutto ho presente anche i dialoghi uomo-donna in Shakespeare. Anzi Glauco Genga, che lo sta facendo bene e quindi potrebbe continuare, potrebbe fare la stessa cosa sul dialogo del Duca di Gloster, futuro Riccardo III, con Lady Diana che dura moltissimo. È stupendo, normale.
Nel nostro rapporto con la letteratura, noi stiamo facendo il lavoro della Scuola Pratica mostrando i tipi oppure la salute, aut salute, ossia varietà, aut tipi, ossia tipologia, stiamo lavorando con questa connessione, alternanza, fra letteratura e casi clinici: è un’importante scelta che è stata fatta.
Nella mia testa almeno, il quesito esplicitato da Carra era già entrato quando Cristina Musetti aveva introdotto i termini significante-cosa e significati. Io stesso avevo registrato che c’è una discussione che faremo bene a fare. Basta. Anche Carra si è iscritto a una discussione che s’ha da fare. In parte lui stesso ha detto: «Sì, ma allora dove va a finire, se si tratta di significanti, diciamo parole, significati e cose, dove va a finire il nostro accento sul rapporto e quindi sul diritto?».
Già Cristina Musetti era stata perspicua nell’osservare che in soggetti come quello di cui ha parlato esiste soltanto il rapporto fra il nome della cosa e il significato, ossia il pensiero, è sparito. Significato vuol dire concetto.
La ragazza suddetta almeno in un certo momento afasica; ma non c’è soltanto come termine di paragone la letteratura e anche la migliore, ma se noi conoscessimo un po’ meglio gli psicologi sapremmo che se anche fanno qua-qua sono afasici come quella ragazzini. Dobbiamo imparare a conoscere l’afasia del parlante per significanti, ossia per pure parole, senza i significati. Dovremmo cogliere l’afasia adulta, quella con il linguaggio articolato presente.
Cristina Musetti ed io vi facciamo vedere la prima copertina di Child, il numero 1, a cui lavoreremo per due settimane e a nient’altro per farla uscire. È il cavallo di Troia. …
Pronunciato il 27 marzo 1998
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore