Seminario 1999-2000
LA SCIENZA DELLA PSICOPATOLOGIA COME SCIENZA DEL COMANDO
PRESENTAZIONE CRITICA DI TESTI DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA SULL’ARGOMENTO
E che mi è venuta voglia di dire con i miei appunti. Però per prima, almeno verbalmente, facciamo gli auguri a Vera Ferrarini per il suo compleanno. Lei per eccesso di discrezione me l’ha detto solo questa sera. Le procureremo un dono. Comunque ha detto che — che è la cosa che mi piace di più — sia il festeggiato, la festeggiata a fare il regalo al festeggiatore: lei mi ha regalato un libro, anziché aspettare che io le facessi un regalo.
(…)
L’uomo è un animale comunicativo; teoria della comunicazione, che anzi secondo la teoria della complessità odierna, l’uomo è un animale complesso. Che poi vuol dire semplicistico al massimo, da tre a due e poi scende subito a uno.
Ascoltando la storia di Giuseppe, che è la storia che viene assassinato dagli altri undici fratelli — che poi non ci riescono —, anzi fanno una soluzione di compromesso e poi lo mettono nel pozzo sperando che crepi, poi non va così… Mi è venuto in mente anche Abele e Caino: uno contro undici, uno contro uno, in fondo non cambia tanto. A me c’è voluto molto tempo a capire questo; in questo la scrittura antica — e in questo mio esprimermi neanche Anneliese Stern , perché era questa la collega ebrea che quel giorno mi fece una parte che ancora adesso… Oggi le saprei rispondere, ma all’epoca fui un po’ intimidito. Simpaticissima, energicissima donna. Ancora adesso mi piace molto — narrando la storia di Caino e Abele o la storia di Giuseppe e i suoi fratelli ci avverte e ci dice che non sta scritto da nessuna parte che il fratello ama il fratello. Non sta prescritto. Un po’ come i preti la domenica che dicono «Dovete amarvi!». …
Pronunciato il 12 maggio 2000
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore