16° SEDUTA – IL MACBETH DI SHAKESPEARE E L’IMPUTABILITÀ DEL SOGGETTO NELLA PSICOSI

Seminario 1998/1999
“LA PSICOPATOLOGIA E LA SUA SCIENZA PRODOTTA DAL PENSIERO DI NATURA”

 

 

È solo per un’idea alla quale mi accorgo che tengo. In ogni caso ho trovato un’idea molto buona, questa di Cavalleri, degli spot del lavoro del Tutor. Non tutti abbiamo imparato bene che cos’è questo lavoro, e dunque ne approfittiamo meno di quanto anche professionalmente, ossia redditiziamente, possiamo approfittarne.

L’idea unica — altro non saprei dire questa sera — è questa; ancora a proposito del lavoro, che fa e non fa, il soggetto che fa questo salto poco entusiasmante nella psicosi. L’idea è a questo proposito. Ma ora già mi viene da sottolineare l’espressione «salto poco entusiasmante»: è davvero andata storta quando 70 anni fa, prima degli anni Trenta, anni Venti, ossia nei grossi psichiatri, anche negli psicoanalisti dell’epoca che cominciavano a buttarsi sulle psicosi: hanno sbagliato tutto. Grossolano errore. Ma qualcosa abbiamo già detto al riguardo.

Questo è da osservare, constatare: ha ragione Cavalleri a dire che ha torto Zapparola a dire che il lavoro dello psicotico è il delirio. Non è vero. Nella psicosi si prende il materiale su cui sembrerebbe, specialmente nel delirio e specialmente se ha l’aria di essere ben costruito, sistematizzato, il materiale su cui c’è un’aria di un po’ di lavoro solo perché c’è delirio — io l’altra volta sostenevo che il delirio principe è il delirio di riferimento — l’idea è un insieme di idee, un sistema abbastanza caotico, a volte solo apparentemente organizzato. Ma se c’è un’idea di partenza su cui sembra che ci sia un lavoro, l’idea di partenza è un’idea che era già stata costruita prima, nella nevrosi.

Per dire un esempio, ovvio, noto, stranoto, banale, usato l’altra volta: la volpe e l’uva. La colpa è del fatto che l’uva è acerba, anziché constatare che non ci arrivo. È un’idea nevrotica, salvo il caso particolare di quello che non vuole fare la figuraccia al momento e allora abborraccia un’idea come questa lì per lì, ma anche nel lì per lì sociale già si è fatto un errore di angoscia.

Successivamente, questo costrutto, quest’idea può venire trasformata in una costruzione immensa, in due tomi, con discorsi reiterati giorno per giorno.  …

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Pronunciato il 26 marzo 1999
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016