18° SEDUTA – IMPUTABILITÀ: PRIMO E SECONDO DIRITTO

Seminario 1996/1997
“VITA PSICHICA COME VITA GIURIDICA. CASISTICA”

 

 

Sulla donna che hai ricordato ora, mi ero annotato che l’errore — dunque metto lì la parola errore prima della parola colpa o delitto, trattati come sinonimi. Per la prima volta mi viene da buttare nella nostra cucina linguistica una parola che non vi era ancora capitata e che appartiene alla tradizione morale: cadere in fallo. E fallo non c’entra nulla con la parola greca di cui tanti sanno, ma viene dal latino fallere, “cadere”, o meglio “mancare”. Ma non è il nostro caso quello di ricamare troppo sugli etimi. Dall’etimo non bisogna mai ricavare niente: è un’uva già strizzata.

L’errore in cui è incorsa questa donna è nel parlare di un primo uomo, che sarebbe stato un tale prima del marito, compagno. L’errore è nel fato che c’è solo un primo uomo di una donna, che è suo padre. Con cui può essere andata malissimo. Il primo uomo è quello che è di un’altra. È questo il vero passaggio che abolisce il vizio della gelosia. Il vizio della gelosia non «Ti spacco il muso, brutto scemo». In questo caso c’è fallo nel non riconoscerlo e nel buttarsi nella fasulla teoria da quattro soldi che io ho dei problemi con mio marito perché c’è stato un primo uomo prima. Sono quelle cose che fanno venire il latte alle ginocchia. Ci sono delle teorie fasulle, da quattro soldi, che non stanno in piedi neanche… È anche per quello che certe teorie non si prendono neanche in considerazione, perché sarebbe giustamente ingiuriare l’intelletto della persona che le sostiene. In questo caso, ritornando alla parola fallo nel senso greco, una buona parte delle teorie fasulle che si sostengono, sono letteralmente delle cazzate. È giusto dirlo questo: ossia, hanno come fonte l’errore sessualità. Soltanto che stare lì a discutere una suddetta ciclotimia equivale a ingiuriare un intelletto che non si può permettere di essere ingiuriato.

Farei fare ulteriore strada alla parola analogia, ma questo riguarda il perfezionamento di ciò che diciamo riguardo a uno e all’altro diritto. Quello perfetto, ma caduto in fallo, è il primo. Il secondo supplisce alla caduta in fallo del primo. Verrebbe da dire che il secondo diritto è come il primo in rapporto di identità per difetto.  …

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Pronunciato il 30 maggio 1997
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016