Seminario 1993/1994
“NORMALITÀ E IMPUTABILITÀ NELLE QUATTRO PSICOPATOLOGIE”
Il tipo reale del prototipo della madre di tutte le patologie — come si diceva la madre di tutte le battaglie, con Saddam Hussein, etc. — è stato individuato nelle madri reali, nel tipo delle madri reali. Nel nostro mondo, così come va il mondo. È stato molto giusta la sua serie, l’ha anche detto: può essere l’amico, l’amica, la persona che per un momento è stata rilevante e rilevante in questo caso vuol dire è quella che ha dato inizio a qualche cosa in me. Quindi il modello è sempre Allattandomi… ma al posto di allattandomi si può mettere di tutto e non solo al primo giorno di vita ma anche a quarant’anni di vita. Qualcuno, niente affatto allattandomi, ma per il fatto di avermi introdotto a qualche cosa, inizia un moto in me che potrebbe essere un moto nuovo.
Ora trascuriamo la possibilità dell’assolutezza, di un moto assolutamente nuovo dopo una certa età. Anche se di questo si tratterebbe di riparlare. Perché quando si parla di cura è praticissimamente rilevante il darsi o l’escludere che si dia il caso di un qualcuno — il curante — che mi inizia a un moto nuovo. Se noi fossimo certi che sto venendo iniziato a un moto nuovo, vorrebbe dire che possiamo partire dalla certezza della curabilità. Significherebbe: se esiste la possibilità che a età grandicella un altro possa introdurmi a un moto nuovo, questo equivale a partire dalla certezza teorica, saputa, empirica della possibilità della cura e della guarigione.
Ma la mia osservazione era questa: noi non abbiamo fatto altro che dire — specialmente nello schema della clessidra, allorché nel secondo tempo o gradino l’altro di un soggetto è a sua volta il soggetto di un altro, e in casa, visto che capita quasi a tutti di nascere non sotto a un cavolo, ma in una famiglia con papà e mamma, un uomo e una donna, in questo caso la madre è il soggetto di un altro, che è suo marito, il suo uomo. Se mia madre è la donna di mio padre, è del tutto chiaro che non è la madre patogena di cui si è parlato prima, perché è quella che per prima è innestata su una propria di preferenza, ed è nell’essere innestata su una propria preferenza che non avrà alcuna ragione di temere che il figlio o l’amica o l’amico a loro volta si innestino su delle preferenze. …
Pronunciato il 21 aprile 1994
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore