Seminario 1996/1997
“VITA PSICHICA COME VITA GIURIDICA. CASISTICA”
Sono molto d’accordo con quello che ha detto Alberto Colombo. La frase prima il dovere e poi il piacere, — che poi sarebbe comunque irrilevante il rovesciarne i termini — … della legge di beneficio, principio di piacere, fa parte il fatto che siccome del principio di piacere fa parte uno o più di uno, questo è un patto. Con l’altro c’è un patto: se parliamo di norma è perché c’è patto. Ho imparato a prendere come l’esempio migliore di tutti gli esempi del patto, della legge di beneficio e di piacere, l’appuntamento. Prendete sempre l’esempio dell’appuntamento. Ritengo possa ricoprire l’intera casistica di tutta la nostra esperienza. In un patto il dovere nel senso detto prima è radicalmente assente. Dico una frase che sembra l’opposto e invece non lo è: il dovere è presente. Se faccio un patto ho contratto un’obbligazione: io devo andare all’appuntamento, ma non c’entra niente con il dovere che viene prima o dopo il piacere. Il beneficio risulta dall’osservanza del patto, e l’osservanza del patto è che ho contratto un obbligo. E la sanzione deriva dal ritirarmi dall’obbligo o dal tradirlo. Dal mandare la polizia al mio posto, per esempio. Non è vero che abbiamo cancellato uno dei significati della parola dovere: l’aver contratto un patto è l’unica fonte di dovere. Il nemico è quello che dice che il dovere precede il patto. Il nemico è capacissimo di parlare anche il linguaggio del piacere, più o meno unito al dovere, ma quando parla del dovere parla del dovere che è anteriore al patto, che è patto di vantaggio, del perché mi stia bene.
Si chiama obbligazione, concetto giuridico a pieno titolo.
Trovo giustissima questa idea di non giustificare la legge di beneficio. Anche questa volta, se andassimo a rivedere la storia del pensiero troveremmo il Dio garante: il pensare che c’è la legge del beneficio, ma poi andiamo a prendere Dio come garante della legge di beneficio in noi. Ricordo che l’idea era già venuta a qualcuno. In questo caso, per garantire la mia conoscenza piuttosto che il mio beneficio, ma in ogni caso è la medesima orribile operazione. …
Pronunciato il 18 ottobre 1996
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore