3° SEDUTA – LA PSICOLOGIA DELLE MASSE COME PRODUZIONE STRETTAMENTE INDIVIDUALE

Seminario 1996/1997
“PERCHÉ FREUD HA RAGIONE, 2”

 

 

La psicologia delle masse significa come si possano commettere gli stessi errori in perfetta solitudine, ossia che le cazzate sono una produzione collettiva assolutamente individuale, senza bisogno della televisione. Ed è questa la nevrosi: come si possa essere individui di massa, così come designato dal termine usato da Freud: massen individuum. La nevrosi è l’individuo di massa: non c’è bisogno di essere fra noi duemila per commettere lo stesso errore. La nozione interessante è che l’errore è l’errore di duemila, di dieci miliardi di uomini. Dieci miliardi di uomini, attraverso la nevrosi individuale, hanno il modo di produzione dell’errore di dieci miliardi. Ed è per questo che la psicologia individuale è in quanto tale la psicologia dell’universo: di un universo malandato. La solitudine è un eccellente modo di produzione. Il nevrotico poi fa il solitario e si inventa l’esistenzialità dell’essere solo nel mondo, e le solite storiacce che infestano il nostro secolo. Dobbiamo poi riconoscere che la vera umiliazione del riconoscere i propri peccati, il vero dolore per i peccati, non è riconoscere «Oddio, ne ho ammazzati tredici!», ma è «Ma che banalità era la cazzata dell’errore da cui sono partito per tutta questa serie di catastrofi!»: è per questo che non guariamo, è perché non riconosciamo la banalità dell’errore iniziale.

Il concetto di orgoglio è poi alla fin fine il rifiuto dell’idea “ma come sono stato cretino”.

La vera umiliazione narcisistica alla fin fine è questa. Per questo non è una questione di andare in giro a fustigarsi per avere massacrato tanta gente.

Il giudizio universale sarà una serie di confessioni di stupidità e senza più bisogno di essere sollecitati per avere già fatto una elaborazione. Quando uno può dire “ma come sono stato stupido”? Quando è passato — alla lettera — a una magnanimità tale che alla fin fine dal grande può anche contemplare che ieri gli puzzavano i calzini. Può ironizzare sul fatto che l’altro ieri si metteva le dita nel naso. È dal giorno in cui non ti metti più le dita nel naso che puoi anche scherzare sul fatto che ti è capitato di farlo.  …

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Pronunciato il 13 dicembre 1996
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016