Corso 2002/2003
ENCICLOPEDIA DEL PENSIERO DI NATURA
Il mio compito, se chi parla vuole accomodarsi, è solo quello di intitolare una giornata preziosa come quella di oggi. Ricordate che abbiamo chiamato Università la nostra impresa, il nocciolo della nostra impresa.
La parte preponderante sarà di Vera Ferrarini, sia prima dell’intervallo, sia in parte dopo l’intervallo. A questo seguirà una breve aggiunta mia e l’intervento di Maria Delia Contri che avrebbe avuto la mia stessa funzione, essendoci scambiati, che si aggiungerà come supplemento finale.
Cominciamo dal titolo. Al momento a me sono venuti — e già in conversazione con Vera Ferrarini — più di un titolo. Si possono stroboscopare uno sull’altro o estrarne uno più definitivo.
I titoli possono essere: La creazione della patologia moderna; ma anche Il congelamento del pensiero, e intendasi freezer. O anche Il compromesso patologico dantesco.
Ora faccio una breve aggiunta cui seguirà un ulteriore titolo fra i titoli.
Per parlare di Dante, bisogna parlare del merito di Dante. Alcune delle parole che dirò ora le devo a Raffaella Colombo. Merito — è importante partire dal merito — di Dante è di aver preso una iniziativa, ossia di essere stato perfettamente laico, perché laico è chi comincia. Ha preso l’iniziativa di fare — nel suo caso “fare” era quel fare che si chiama “scrivere” — il suo aldilà. E dovreste sapere che c’è un nostro libro intitolato Aldilà. Il corpo. Semplicemente noi diciamo — vedi i titoli su accennati — ne risulterà un corpo patologico, meno corpo. Il suo aldilà, o per usare un’espressione di Calderon de la Barca, il suo gran teatro del mondo, o la sua commedia. Nel tempo, nei secoli, la Commedia di Dante, già rifatta in Calderon, verrà poi rifatta da Balzac, da Proust.
Dante ha pensato laicamente l’uomo; ed è solo a partire da qui che ha pensato laicamente Dio.
La teologia di Dante, che dà titolo anche nello stampato al Corso di Vera Ferrarini, parola che abbiamo stampato fra virgolette, è una teoria, parola avente il significato che ormai in questa sede ha più e più volte ricevuto, ma è l’atto laico di Dante. …
Pronunciato il 14 dicembre 2002
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore