4° SEDUTA – LA VIRTÙ È L’ASSENZA DI SCRUPOLI

Seminario 2000/01
“IO. CHI INIZIA. LEGGE, ANGOSCIA, CONFLITTO, GIUDIZIO”

 

 

Giacomo B. Contri

No, e non è legato a un sospetto. È una domanda proprio personale.

Sandro Alemani ci introdurrà subito. Certo che non so se tutti abbiano il sentimento dell’aspetto scandaloso del fare lo psicoanalista. Scandaloso nel senso in cui dicevo tempo fa, che la virtù consiste nell’essere senza scrupoli. Avere scrupoli è essere malati, quindi è essere viziosi. La virtù sta nell’assenza di scrupoli, non nell’avere scrupoli. Tutto quello che ho imparato nella vita, l’ho reimparato per la seconda volta. La seconda volta da grande, la prima volta da piccolo. Perché questa degli scrupoli era un tema che ho imparato da un prete che frequentava di quando in quando la mia casa, quando io avevo 8 o 9 anni, o 10, e questo prete poi conversava con i miei genitori adulti, io ero un bambino, ossia che non contavo; non gli poteva neanche venire in mente che oggi, decenni dopo, io non ricordo la sua faccia ma ricordo cosa ha detto. Lui raccontava la sua esperienza di prete, il suo “mestiere” di prete, e in particolare il confessionale, e lui raccontava — e forse lo fece una seconda volta: doveva essere una cosa che lo toccava — che a volte gli arrivavano dei pazienti, in quel caso lui parlava di donne perché ricordo «Cara signora…», quindi…

Glauco Genga

«Pazienti» l’ha detto il prete?

Giacomo B. Contri

Però clienti lo direi. Introdusse la parola scrupoli dicendo che c’era la signora di turno che insomma gli andava a confessare dei peccati che non erano peccati e lui doveva rispondere alla signora: «Cara signora, non sono peccati, sono scrupoli» e poi la cosa mi ha lavorato in testa. Quello apparteneva a una cultura, non importa se cristiana o no, che non riusciva neanche a concepire che non si trattava solo della distinzione tra delitto e scrupolo, ma che lo scrupolo sta dalla parte di un vizio, delle fisse. La psicologia non era ancora acquisita alla morale, e figuriamoci se lo è adesso. Lo diciamo noi, ma in giro per il mondo no.

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Pronunciato il 23 febbraio 2001
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016