Solo una parola prima dell’intervallo per ricordare, perché è già stato detto, che intervenire significa far da compagno, proseguire, così come Mariella Contri ha cominciato, prendendo qualcosa di ciò che ha detto e sviluppandolo.
Una volta facevo il paragone con quel buon esempio di rapporto che è dato dal gioco del domino: la tessera che io aggiungo si correla con la metà della tessera precedente. È un esempio noto a tutti di correlazione perché a domino si gioca anche in Cina.
Ora questo vale per chi interviene.
Chiedo ad Elena Benzoni: come fa Adeste fideles? Come è l’aria? Mi piace.
Se i fideles lo prendessero alla lettera… come si dice ghe andà nissün, che in milanese vuol dire: non c’è andato nessuno. Non ditemi che non sapete il latino quanto basta per sapere che Adeste fideles vuol dire: fedeli, venite.
Maria Delia Contri
Siccome ci sono otto persone iscritte a parlare, esorto tutti a essere sintetici, cesariani insomma. Veni, vidi, vici.
Giacomo B. Contri
A proposito di Veni, vidi, vici.
Nel caso di Cesare sappiamo che vici, “ho vinto”, ha voluto dire un mucchio di sangue, però secondo me non è obbligatorio; il verbo vincere forse anche lui potrebbe essere riscattato.
Veni, vidi è il lavoro preparatorio ad una meta; nel suo caso voleva dire prendersi Roma.
Qualche semplice osservazione.
La prima. È importante cogliere che nell’uccisione del padre – ma può anche essere di qualcun altro: si uccide una donna, capita anche di uccidere un uomo, salvo l’eccezione di Medea, ma ora sorvoliamo – ciò che si uccide è l’ideale: nella persona si uccide l’ideale. Poi muore la persona, ma resta l’ideale. Potrei commentare ciò che ho detto – non lo faccio – con un caso che ho avuto in analisi. […]
Pubblicato su societaamicidelpensiero.it
Pronunciato il 20 febbraio 2016 con Altri
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore