4° SIMPOSIO
VIVERE NELLA CONTRADDIZIONE.
VIVERE NEL COMPROMESSO
Due osservazioni.
La frase sentita prima “Il potere che frena” è sbagliata, è descrittivamente sbagliata.
Nella frase “Il potere che frena” chi la pronuncia non si è accorto che quando un potere frena non è potere, è impotente, deve tenere tutto fermo, cioè non è potere. Io sono per il potere. Certo, per fare questo poi ho distinto potere fisico (forza muscolare) e il verbo potere, come potere qualche cosa.
La patologia è impotenza, tutte le patologie sono impotenza.
La paranoia di cui ho detto prima lo è in modo vistosissimo, dovrei poi dire della schizofrenia o demenza ma è un po’ lo stesso. “Il potere che frena” secondo me è una frase che risale storicamente (una volta completata, diventata cultura) circa a metà del secolo scorso quando c’erano ancora i cattivi comunisti che mangiavano i bambini, quelli del potere avevano ancora una certa idea favorevole: “Tutto il potere ai soviet”. È interessante, ma poi sappiamo come è finita anche se non sappiamo perché è finita così.
Seconda osservazione.
Sul comando, altra parola introdotta poco fa: calma!
C’è comando e comando, ne distinguo uno al quale applaudo. Forse la volta scorsa ho caratterizzato il rapporto di padre e figlio in carne e ossa, in famiglia, con l’esempio del padre contadino che dice al figlio: “Scendi giù a prendere la frutta caduta dalla pianta”. Questo comando sta benissimo e peraltro se il bambino disobbedisse prenderebbe giustamente le botte. Perché, dico io, è un comando al quale applaudo?
La pianta di frutta, ma soprattutto la vigna è l’esempio che preferisco fra tutti anche perché afferisce a quella non natura che è il vino, è un esempio – mi applaudo da me – che trovo eccellente. Il vino non è artificiale solo alla fine, è artificiale fin dal chicco. E solo perché la mia mente ha individuato che dal chicco posso fare il vino, in quel momento il chicco non è più natura, il chicco esiste solo da quel momento nell’artificio della procedura per arrivare dal chicco al vino, non è più natura. Il pensiero che ha individuato il chicco come primo gradino per arrivare al vino è una rappresentanza della natura. …
Pronunciato il 6 aprile 2013
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore