5° – A CHE PUNTO SIAMO. SPERANZA O CERTEZZA?

5° SIMPOSIO
A CHE PUNTO SIAMO.
SPERANZA O CERTEZZA?

Introduzione

 

Ho salutato con piacere Alberto Colombo che è qui con noi.

Ora in breve, ricordando la formulazione del tema di oggi “A che punto siamo”, vi invito a osservarne una frase. Una frase la si osserva, si osserva qualsiasi cosa che sia osservabile, si osserva che cosa c’è scritto lì.

Ancora quando ero giovanissimo usava dire: “Bisogna saper leggere fra le righe”, ovvero l’intelligenza sarebbe saper leggere in–fra le righe. Son tutte palle: fra le righe non c’è scritto niente, puro spazio bianco per ottenere la leggibilità. Fra le righe non c’è scritto assolutamente nulla, si leggono le righe.
Aggiungo solo qualcosa – approfittando di un passaggio di Flabbi nel suo scritto2 preparatorio per noi – a proposito del giudizio sull’albero a partire dai frutti: attenzione, lasciamo che finalmente si sposti la nostra idea di giudizio.
Il giudizio non è: “Ah, che albero!” come si dice: “Ah, che bella Angelina Jolie!”, tanto per prendere un punto su cui mi sono esercitato recentemente: no, il giudizio sull’albero consiste tutto e soltanto nel lavorare con l’albero affinché dia frutti e, secondo, nel mangiare i frutti dell’albero.
Non c’è il giudizio: “Che buon albero!”, “Applaudiamo all’albero!”, “Festa dell’albero”, niente di questo genere. Il giudizio è il lavoro per il frutto e l’acquisizione (si dice anche “il godimento”) del frutto.
Ogni altro giudizio – a me è capitato molte volte di riceverlo e non mi sono sentito lusingato. Io sarei bravo e intelligente: non me ne importa un fico, anzi, è un modo per marginalizzarmi, per mettermi in freezer – non serve; il giudizio è lavoro e godimento, lavoro per il frutto e godimento del frutto. Questo è il giudizio.

Riprenderò fra un poco per dare ora la parola a Mariella Contri, poi penso anche a Luca Flabbi, a qualche chilometro da qui, che però non può sentirci ma, così mi dice Genga, sarà avvertito quando potrà prendere la parola per farsi ascoltare da noi.

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Pronunciato il 18 maggio 2013
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016