È tardi. Penso al detto “Non rimandare mai a domani ciò che puoi rimandare a dopodomani”: nel contenuto la frase anzidetta è sciagurata, ma serve a rammentare in fondo la sola critica che riguardi qualsiasi cosa, la critica della fretta. Critica che Freud rivolge in generale simultaneamente al comunismo e all’americanismo; c’è anche l’espressione “la fretta americana”, oppure anche la frase “i comunisti hanno avuto troppa fretta nel cambiare l’umanità”. Tocca a noi cogliere, nella vita di ciascuno, cosa è la non fretta.
Io l’ho conosciuta nell’eloquio, nel parlare, come adesso. Una volta qualcuno mi diceva che parlavo lentamente; c’è stata un’epoca della mia vita in cui non riuscivo alla non fretta e allora c’era la lentezza: pronunciare le parole e le frasi lentamente, pensarci troppo.
Ecco, c’è un parlare in cui si sa quello che sta uscendo dal labbro, non per il controllo: il lapsus ci sta benissimo quando i tempi sono giusti, giusto giusto. Quando noi la diciamo sbagliata, è perché abbiamo parlato in fretta: non c’è stato il momento del cogliere se la frase che sto dicendo è isterica, paranoica o quant’altro. Nella fretta la frase è isterica, paranoica etc. e per di più è brutale o depressa; non esiste la depressione, esiste il deprimente, cioè l’azione del deprimere qualcuno. Questo è ciò che la psicologia e la psichiatria non accetteranno mai che il depresso è un deprimente, così come il noioso è un annoiante. Sono tutte azioni.
Adesso non so che cosa c’entri questo, ma se proprio devo tirare dentro a quello che sto dicendo cosa c’entrano i sessi, potrei dire che i sessi sono la fretta: la patologia quanto ai sessi è sempre la fretta. Per esempio anche nei sintomi sessuali più correnti, frigidità, impotenza è la fretta.
È Mariella Contri che inizia.
Pronunciato l’ 11 aprile 2015
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore