Corso 2000/2001
IO. CHI INIZIA. LEGGE, ANGOSCIA, CONFLITTO, GIUDIZIO
I disegni dei bambini non è vero che sono interessanti, degni di esame, analisi, strumento diagnostico — la psicologia qui è soltanto un’illusione ridicola; ci hanno pure fatto dei libri su — sono buoni solo in un punto, e precisamente per l’aspetto dimensionale. La casa, il mondo, il cielo, possono essere disegnati alti così, fra piccolo e grande non c’è alternativa. La casetta, la grande casa… Ossia, nei disegni dei bambini il reale è co-dimensionale con la statura del bambino stesso, allorché nel disegno rappresenta anche se stesso. Co-dimensionale vuol dire che il reale ha la stessa dimensione del bambino e il bambino ha la stessa dimensione del reale.
Nulla del reale, dice il disegno del bambino, è più alto di me. Per il resto sono questi disegnucci… Ma in questo valgono: nulla vi è di più alto di me. Io mi guardo sempre dal fare del bambino una specie di teologo o di filosofo, ma in questo c’è l’abbastanza corretta idea che se Dio esistesse, io sarei fatto a sua immagine e somiglianza.
Dicendo così ho cominciato bene.
Adesso prendiamola dal lato del male. Nel dire questo vi invito a considerare co-dimensionale a ciascuno di noi, individualmente, tutto che volete voi, ma mettete tutto insieme, le prossime elezioni politiche, gli ultimi 20 o 25 secoli della storia dell’umanità, e quant’altro. Freud lo diceva dicendo la frase, che non ha niente di difficile, che non fa appello a chissà che gradi scolastici, quando diceva che l’ontogenesi, ossia la mia dimensione individuale, ricapitola la filogenesi, i venticinque secoli, le prossime elezioni politiche, l’andamento dell’economia. Ricordo quando scrivevo La tolleranza del dolore, il mio primo approccio al diritto, avevo davanti a me una delle più note copertine del Leviatano di Hobbes: un grande principe il cui corpo è fatto di corpi individuali, ossia più piccoli del principe. Gli individui sono elementi del corpo del principe; quindi c’è una dimensione più grande e più alta. …
Pronunciato il 24 marzo 2001
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore