6° – LA PARABOLA DEL FIGLIOL PRODIGO: AUTORIZZARSI E LEGGE PATERNA

Corso 1993/1994
“IL LEGAME SOCIALE E LE QUATTRO PSICOPATOLOGIE”

 

 

Riduco il mio intervento al nocciolo. Due cose: un passo in più su un concetto e la previsione del prossimo incontro.

In questo momento si è indicato in modo più chiaro, e più ingente il discorso che altre volte abbiamo già detto: che c’è un lavoro, in ogni caso in corso, fra alcuni e gli altri vi partecipano a partire dal minimo, dal proprio seguirlo con l’ascolto. Inoltre, questo minimo significa liberi tutti. Raffaella Colombo ha largamente inventato sulle linee di ciò che andavo dicendo, benché sulla base di una preparazione già fatta, Pietro Cavalleri si è liberamente inventato procedendo. Liberi tutti significa quel verbo che suona autorizzarsi. Normalità o salute psichica è proporzionale all’autorizzarsi.

La precisazione riguarda questo concetto che consiste nella semplice aggiunta esplicitativa che autorizzarsi, domanda, talento negativo o verginità sono tutti lo stesso concetto.

Preso sotto la parola domanda piuttosto che sotto le altre, la domanda significa la porta, vuoi perché so dov’è la porta, e allora la prendo, o non c’è porta e allora faccio qualche cosa per inventare una porta. La domanda è questo: è sempre fatta di una tale iniziativa.

Raggiunta questa evidenza, che domandare e autorizzarsi sono la stessa cosa, è molto semplice.

Ulteriore precisazione: questa legge che chiamiamo la Legge del Padre è tutt’uno con la legge dell’autorizzarsi. Raffaella Colombo poco fa mi invitava a riprendere un punto — che solo per ragioni di ora non sviluppo adesso — a proposito delle due Città e del rapporto della famiglia con l’una e con l’altra.

La legge di una città, che è quella che chiamiamo la legge del Padre, il che significa che fra due, una coppia, c’è una sola legge che è la stessa legge che regge la città. Non c’è la macro-economia e la micro- economia.

Che io mi autorizzi può essere detto così: se esistesse realmente il Padre di questa Legge, il mio autorizzarmi è il desiderio del Padre.

Questa è una definizione nuova. È possibile annettere a un tale Padre, ovviamente reggitore di un tale regno, un desiderio? La risposta è sì. Il desiderio del Padre, se esiste Padre, è l’autorizzarsi del figlio.  …

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Pronunciato il 29 gennaio 1994
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016