Corso 1998/1999
«SCIENZA» O DEI QUATTRO LEGAMI SOCIALI
Molto giusto. Non spendo tempo a ringraziare Cavalleri. Dico solo che penso che la prossima volta, che di questa serie sarà l’ultima, ma con un seguito di ulteriori incontri, penso proprio che parlerò con un titolo come «Angoscia e massimi sistemi», proprio prendendo i massimi sistemi di Galileo.
Ciò che andiamo dicendo comporta, implica, il pensiero che neanche allora, e certo non oggi, la discussione, il dibattito non era fra i due massimi sistemi sullodati: Tolomeo o Copernico.
Ma piuttosto, il dibattito è designabile in tanti modi, per esempio dal dire che se si dovesse fare storia delle scienze, bisognerebbe fare storia dell’ignoranza. Oppure: uno dei modi con cui si seda l’angoscia è quanto al sapere, è dire «Io non so, ma la scienza sa…» che ha una sua antica versione teologica: «Io non lo so, ma Dio lo sa». È il medesimo errore. Noi non facciamo che insegnare ormai da anni una frase del tipo «Io posso sapere» o «Tu puoi sapere».
Ricordiamo la valorizzazione che abbiamo dato qui alla vera e propria denominazione «Cristo il moderno», stante che lui ha detto esattamente la stessa cosa: «In ciò in cui non potevi sapere, adesso sai perché ti ho informato personalmente. Di tutto ciò che sapevo, te ne ho informato».
Un altro modo per introdurre un tema del genere, dopo l’illustrazione di ciò che abbiamo ascoltato oggi da Pietro R. Cavalleri, di quello che in un articolo del 1956 Lacan aveva profetizzato come «Il mercato mondiale della menzogna»: ampia illustrazione. Leggere il suo testo sarà ulteriormente istruttivo.
Dicevo che ieri sera avevo caratterizzato il dibattito, che noi di solito chiamiamo della «giuridicità», ma che trattandosi di sinonimia possiamo ben dire che si tratta di moralità, visto che non kantianamente non distinguiamo morale e diritto. Ma c’è una lunga tradizione, pre-kantiana e in seno al cristianesimo, che già faceva la distinzione kantiana tra morale e diritto. Anzi, è un classico, nel senso che è stato insegnato nelle classi. …
Pronunciato il 13 marzo 1999
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore