Corso 1995/1996
“UNIVERSITÀ”. RI-CAPITOLARE
L’errore non è un tema da esame di maturità o da concorso, come faceva ricordare un filosofo, che in occasione della presentazione di un libro dedicato al tema del dolore, interrogato da qualcuno in sala su che cosa ne pensasse, rispose: «Ah! Ma io non mi sono mai occupato del dolore… Non so cosa dire…». A ben pensarci questa risposta avvalora quanto diciamo a proposito della competenza: non è quella di chi dice di non intendersi del dolore per non avervi dedicato un libro. La risposta data è una risposta – involontariamente – corretta, come si dice umorismo involontario. È vero che c’è un discorso, in questo caso l’impianto universitario corrente, secondo cui quel filosofo è incompetente del dolore, ma: o ciascuno è competente del dolore o non lo è nessuno. Il dolore non esiste come argomento di una disciplina universitaria.
Riprendiamo allora non dal tema dell’errore, ma dall’errore. A questo riguardo ci aiuteranno oggi i due interventi di Alberto Colombo e Mara Monetti.
Vorrei solo fare un cenno che serva a stabilire continuità fra gli appuntamenti precedenti e quello odierno, con un’osservazione a proposito di diritto. Ho già notato come la parola «diritto» faccia vibrare abbastanza poco il nostro timpano intellettuale. Forse, l’osservazione di cosa siano Uomo e Donna può servire a introdurci meglio. Uomo e Donna possono risultare dalla sessualità, ma quanto più risultano da questa matrice, tanto meno esistono come Uomo e Donna, fino al loro annullamento perfetto nella perversione. Perversione che dice, con spudorata correttezza, che l’anatomia non basta a fare il corpo e che l’anatomia può essere perfettamente negata, come si verifica nei più diversi comportamenti e pensieri, e pensieri rigorosi. La scienza (intendo proprio la scienza moderna e tutto ciò che è stato detto: discorso sulla scienza, filosofia della scienza, storia della scienza) è incompetente a dire Uomo e Donna, due parole precisamente assenti nel suo vocabolario concettuale. La scienza è afasica, proprio nel senso di un’afasia cerebrale, di una lesione che impedisse al metaforico cervello della scienza di dire Uomo e Donna. …
Pronunciato il 27 gennaio 1996
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
I testi relativi agli interventi di questo Corso sono stati raccolti nel volume «Università». Ri-capitolare, Sic Edizioni