6° – L’ASSENSO AL BIVIO. CONCLUSIONI

Corso 2010-2011
LA PERVERSIONE AL BIVIO
IL TRIBUNALE FREUD

 

 

Vi consiglio (per quel poco che avete bisogno) di fare vostra l’osservazione di Ballerini che ha detto che neurobiologi e genetisti non si sono mai sognati di dire che il gene codifica pensiero e comportamento, il che significa che tutta questa cultura psicologica è – decidete voi – o perversa o psicotica. Fine del giudizio. Non appartengono alla ricerca e a quelli che attivamente ricercano simili affermazioni che sono o deliranti o perverse: banale banale, papale papale. Risulta che non c’è alcuna apologetica che noi dobbiamo fare nei confronti dei deliri o dei rinnegamenti degli psicologi. Noi – terra terra – stiamo sulla terra in questo caso degli scienziati che lavorano sul gene. Si tratta, da parte di questi psicologi, di sconfessione perversa di ciò che fanno i ricercatori su questo terreno.

Fra un attimo verrò agli appunti che ho preso mentre ascoltavo il buono, eccellente lavoro di Glauco Genga, nel modo in cui ormai io da tanti anni ascolto. Non è che io non sappia prendere appunti come quando il prof. parla e si prendono appunti, ma ormai sono passato da tanti anni a un altro tipo di appunti, ovvero appunto ciò che a me viene da produrre grazie a ciò che è detto dal parlante: è quello che chiamo il lavoro di analisi dopo l’analisi. Nell’analisi vale solo ciò – non solo che è stato detto dal cliente – che è stato ulteriormente prodotto dal cliente dopo che lo psicoanalista ha aperto il becco: produzione nuova, dice Freud. Se anche un paziente dice di essere d’accordo con l’analista, questo, secondo Freud, vale zero, perché ciò che vale è quando, dopo che l’analista ha aperto il becco, si produce qualcosa d’altro: un ricordo, un pensiero, un’inferenza, qualsiasi cosa. Vale solo ciò che di nuovo si è prodotto. Il dirsi d’accordo non vale nulla, assolutamente nulla. Da tanti anni faccio osservare che se qualcuno, per esempio adesso, si dice d’accordo con me, per me questa frase ha lo stesso significato di “Non sono d’accordo con lei”. Interloquisco se questa persona interloquisce portando un argomento, per esempio se porta un esempio che contrasta con ciò che ho detto io. Non aspetto di meglio, peraltro, in tanti casi devo fare io stesso da assertore e obiettore perché tante volte non ricevo tutte le obiezioni che vorrei ricevere e allora me le faccio da solo. Come si diceva nel dialetto veronese contadino della mia infanzia: “Fare da crisco e da scioppo”, credo che sia “da grilletto e da canna”.  …

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Pronunciato il 19 marzo 2011
Trascrizione a cura di Sara Giammattei.
Revisione a cura di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016