6° SEDUTA – L’ODIO PER UNO SI REALIZZA NELL’ELIMINARE I SUOI AMICI

Seminario 1999-2000
LA SCIENZA DELLA PSICOPATOLOGIA COME SCIENZA DEL COMANDO

LA DIFFERENZA ADULTO-BAMBINO.
Critica dell’«adolescenza»

 

Senza rubare tempo a Mara Monetti e a Séry, l’immensità — in senso latino, ossia cosa non misurata ancora — di ciò che andiamo dicendo sul bambino e questa sera sull’adolescenza è il nostro dato, il nostro rapporto.

Aggiungo una parola per sottolineare questa immensità: c’è qualcosa di scandaloso. Io posso capire che qualcuno si scandalizzi, e non perché si parla della masturbazione infantile che non ha mai scandalizzato assolutamente nessuno, o della sessualità infantile. Non è questo che scandalizza.

Secondo, Gabriella Pediconi mi ha segnalato l’articolo di Indro Montanelli di oggi su Il Corriere della Sera, nella rubrica La stanza di Montanelli, dal titolo Che cosa posso dire di Einstein e Freud. Ebbene, sarebbe inutile leggerlo tutto, sarebbe banale. La proprietà dei Montanelli è la banalità, e quante volte in questa sede e nei nostri scritti abbiamo detto che la banalità è un’arma formidabile, immensa. Ma ciò che noto è che lui, intervistato su Einstein e Freud — per chi non lo sapesse Einstein e Freud sono accoppiati per una sola ragione: perché tanti decenni fa tutti e due furono invitati a scrivere sul tema Perché la guerra? Ed uscì una comunicazione con questo titolo. Interessante l’accoppiata. Pertinente accoppiata — e Montanelli si fa un po’ bello dicendo che tanti anni fa ha incontrato Einstein. E dice che Freud non l’ha mai incontrato, però di Freud sa… etc., etc., ossia cose che non interessano a nessuno. E conclude: l’idea che me ne sono fatto è di un autentico genio, etc. — Figuriamoci! È come dire «Dio è Dio» — prodigiose intuizioni, ma che purtroppo si presta agli usi più ciarlataneschi. Non so se già vi fischiano le orecchie. Infatti dice, «Io ho concepito per gli psicoanalisti» — non per Freud, non per Dio — «la diffidenza più profonda». Non ha turbato ciò la mia ammirazione per il maestro che ha fornito alla scienza e non soltanto alla scienza uno strumento assolutamente rivoluzionario, etc., «ma se vedesse le applicazioni che i suoi seguaci ne hanno fatto e seguitano a farne, rimpiangerebbe di averglielo fornito».  …

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Pronunciato il 17 dicembre 1999
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016