Seminario 1998/1999
“IL PENSIERO CON FREUD: IL PENSIERO DI NATURA”
La bontà dei nostri interventi sta nell’osservare il tema.
Come si chiami letteralmente il tema del seminario non lo ricordo, ma ricordo l’idea. Addirittura, in questo titolo, senza avere troppa fretta di bruciare le tappe storiche, … ma tanto bisognerebbe bruciarle perché i tempi storici sono stati larghissimamente buttati via con una dissenterica insipienza nella storia della psicoanalisi del nostro secolo da non credere ai nostri occhi.
Osservavo che in questo titolo figura Freud, proprio lessicalmente, figura «pensiero di natura». La parola «psicoanalisi» non siamo noi a rigettarla, anzi, — e sottolineo l’ «anzi» — però nel contesto di tale titolo non sente neppure il bisogno di figurare. A buona ragione, perché tanto da un lato noi rivendichiamo con pieni diritti la psicoanalisi, quanto dall’altra parte si osserva, proprio sul terreno degli usi lessicali, che ormai la parola «psicoanalisi» — salvo insistere con la testa dura, di rivendicarcela — che non solo gli psicoanalisti non sanno più che cosa dire, non sanno più rivendicare la parola «psicoanalisi», nessuno da decenni osa proporne una definizione, abdicazione completa, ma si osserva anche che come si è visto in quell’ultima enciclopedia, quella edita da Garzanti, in due volumi, alla voce «psicoanalisi» si spiega che la psicoanalisi è Jung e che uno dei suoi seguaci era Freud… Non è detto proprio così, perché ancora oggi non è possibile, ma si comincia dicendo che la psicoanalisi è la psicologia del profondo, poi si parla di Jung e a un certo punto arriva in scena Freud.
Ormai, negli usi più correnti, quando si dice psicoanalisi si intende Freud, sì, ma «superato». La grande parola è «superato». Ma sotto la psicoanalisi si mette di tutto: Jung, Adler, la psicologia dinamica, ancora ancora la psicologia dinamica è ancora lì a mezzo metro per entrare, ma la psicodinamica… Gli esempi di questo sono tantissimi.
Quegli sciagurati dei lacaniani che fanno un corso di psicoanalisi: come comincia questo corso? Con la presentazione di un libro di Vincenzo Loride. Auguri a Vincenzo Loride, ma Vincenzo Loride è uno degli junghiani noti di Milano. È quello che si dice «Non ho parole». E quando non si hanno parole ci si saluta. Non si discute neanche. …
Pronunciato il 5 marzo 1999
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore