Corso 2006/2007
IL TRIBUNALE FREUD. LA RIVOLUZIONE FILOSOFICA DI FREUD
Per esempio, Donna Elvira ha perso l’occasione di invocare la legge sulla privacy facendosi cancellare dalla lista. E non è che non c’era ancora la legge. È da invocabilità dell’auctority. È che proprio intrinsecamente non le viene in mente di appartenere alla lista. Quindi, Donna Elvira è della stessa razza di Don Giovanni, così come tutte le altre e tutti gli altri. Il che conferma ancora una volta che nell’errore patologico non esiste differenza sessuale.
Fatemi sempre segnalazioni se qualche cosa non si sente. Ricordo una persona diversi anni fa che era seduta in fondo alla sala. E qualcuno parlava, in quel caso ero io. Alla fine, o nell’intervallo, ha fatto scenate turche perché non si sentiva. Vuol dire che questa è entrata in sala con l’odio, ha aspettato la prima occasione anziché mandare un bigliettino con scritto sopra «Non si sente». Questo genere di operazione è molto frequente. Un po’ come dire: sopporto sopporto, ma alla fine te le faccio pagare tutte. È una regola questa. Attenzione alla sopportazione umana, eh? Molta attenzione… Infatti Giobbe era assolutamente un intollerante. Parlare della pazienza di Giobbe è una stupidaggine plurisecolare. Se avessi tempo, voglia e anche la capacità di fare il drammaturgo, scriverei il dramma di Giobbe dove dal principio alla fine è una polemica schiamazzante, piazzaiola, con un Giobbe che non la manda a dire e che sovrasta con la sua voce la voce degli altri, ma persino tagliandogli la parola sulle labbra. È una polemica dalla prima riga all’ultima.
Riprendiamo dalla gioventù d…dorata. Vi richiamo a quanto già detto sul «ti amo». Tra l’altro, sia in italiano che in francese, non so le altre lingue, c’è stata la sagacia di dire “dorata”, con la doratura, non è stato detto «la gioventù d’oro». Bisogna fare attenzione a queste cose: prima o poi smettono di sfuggire. E nel dire questo, davvero mi riferisco a un’epoca tutt’altro che finita, anzi, ma che comunque ha visto ciò che ora sto dicendo, cioè la gioventù dorata, «ti amo», in modo massiccio per tutto il novecento. …
Pronunciato il 21 aprile 2007
Revisione a cura di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore