Anzitutto, a proposito di Keynes come amico o meno, prendo ciò che ci è stato riferito.
Lui pensava che Freud potesse avere anche inventato tutti i casi di sana pianta e che in fin dei conti sarebbe stato lo stesso. Dunque, fino ad un certo punto – ecco, perché dico “amico” – lo considero anch’io un eccellente argomento. La prova che è un eccellente argomento è che l’avevo pensato anch’io trent’anni fa, ancora prima di sapere che l’aveva pensato Keynes. A parte i miei proditori esempi di arroganza, ricordo che avevo pensato anch’io questa soluzione. È impossibile averne le prove, in ospedale si hanno le cartelle cliniche, e anche nella medicina privata. Poi mi sono detto che Keynes non ha fatto il ragionamento fino in fondo, e in questo non è nemico, ma non posso dire che sia stato amico.
Cosa vuol dire farlo fino in fondo? Non c’è nè inizo né fondo, intendiamoci. In fondo – tanto per dire, me lo concedo anch’io –, Keynes non ragiona del tutto bene. Dopo avere fatto anch’io quel ragionamento su Freud – che avrebbe potuto inventarsi tutto di sana pianta, e sarebbe andato bene lo stesso e non sto a dimostrare perché questo sia fino ad un certo punto un buon argomento – poi un giorno, per così dire, ho avuto una specie di sveglia. È accaduto dopo un certo convegno in cui una kleyniana molto nota a Milano, aveva portato un argomento che a lei importava tanto e lo ribatteva in tutti i momenti e cioè che il caso del piccolo Hans, Freud, appunto, se lo era inventato tutto di sana pianta. Io, invece di mettermi a fare l’apologeta di Freud, il buon figliolo che lo difende, ho preso per me l’argomento della kleyniana e a quale conclusione sono arrivato? Non c’era il minimo dubbio che Freud doveva avere conosciuto il piccolo Hans così come lo descrive. Come faccio a saperlo? Tavolino che balla, rivelazioni oniriche? Niente di questo genere: non se l’è inventato, non aveva alcun bisogno di inventarselo, perchè l’aveva sotto gli occhi. Come faccio a sapere che lo aveva sotto gli occhi? Perché di piccoli Hans ne ho sotto gli occhi tanti anch’io. Il piccolo Hans non è solo quello di Freud. Piccoli Hans, quando uno si mette a fare l’analista e forse anche non necessariamente, li vede in giro sgambettare, e anche grandi Hans. …
Pronunciato il 14 aprile 2012
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore