Corso 2007/2008
AMORE IMPUTABILITÀ TECNICA
Fuori programma.
Potrebbe anche darsi che il nostro riconoscimento finale avverrà soltanto dopo l’ultimo dei giorni e nel regno dei cieli definitivo. Ci sono sempre più dati alla mano, anno dopo anno, e adesso c’è l’ultimo: scusate ma ci saccheggiano da tutte le parti! Adesso esce il libro di uno della SPI – per la quale ho sempre avuto il più grande rispetto e mai avuto in trent’anni e passa di rapporti solo mezza parola anche solo di dubbi, di perplessità, tanto meno di attacco, di polemica con la SPI – intitolato La bussola psicoanalitica: ma insomma, che questi pubblichino senza neanche
menzionare noi che non facciamo che parlare della bussola! Adesso dove l’ha presa la bussola? Eh? Diciamo che mai fare i rivendicativi, la rivendicazione è uno degli impuntamenti stabili di ogni patologia.
Ho imparato col tempo che ci sono alcuni tic verbali, dai più espressivi che sono presenti nella nostra vita.
Ho imparato che il migliore indizio di guarigione è quando certi tic verbali, per esempio certi intercalari, i più banali – ad esempio, uno che intercala sempre nel suo parlare “Mah!” oppure “Non so”, e così via; potete fare un elenco dieci, cinquanta intercalari diversi – cadono. Uno di questi che ha abitato la mia vita dopo i quindici anni, quindi acquisito, è quel tic verbale consistente nel pronunciare frasi che iniziano con: “Il punto, il punto è”. No! Non esiste il punto, se non nell’impuntamento, nella rivendicazione. Certo che se solo uno avesse un minimo di pazienza per
osservare – ammesso che sia questo uno dei propri tic verbali con “Mah”, “Non so” e altro ancora – basterebbe che uno avesse la pazienza della vera e propria rivoluzione che avverrebbe nella propria vita al far sparire i tic verbali, perché non è soltanto come pulire il vetro. Tu togli il tic verbale e ti cambiano le frasi, tutte le frasi.
Ma questo è detto così. Allora, concludendo, – propriamente parlando bene è inutile che ora mi esprima su ciò che ci ha detto e ridetto Mariella Contri – concludeva bene Raffaella Colombo che diceva che alla fin fine i termini sono due: padre e femminile. …
Pronunciato il 12 aprile 2008
Trascrizione a cura di Sara Giammattei.
Revisione a cura di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore