Seminario 2000-2001
IO. CHI INIZIA. LEGGE, ANGOSCIA, CONFLITTO, GIUDIZIO
NON DARE FALSA TESTIMONIANZA
L’atto perverso per eccellenza
Mi iscrivo nella presentazione del tema e introduzione di Pietro R. Cavalleri, così come faccio seguito all’intervento di Maria Delia Contri.
Prima però permettete un piccolo appello, per ragioni pratiche. Vorrei chiedere in quanti di voi hanno ricevuto da Einaudi l’invito alla presentazione di questo libro che avrà luogo… Beh, abbastanza… Confermo per tutti ciò che già molti sanno, ossia che Einaudi e Studium Cartello insieme — questo è un onore per noi — per questo giovedì sera e in questa stessa sala invitano a una presentazione di questo libro con diverse persone non di noi, a parte Maria Delia Contri e io che saremo qui.
Siete tutti invitati e potete invitare anche altri; comunque è invitata la cittadinanza. Se verranno in tanti non ci stiamo ecco; meglio!
Andiamo avanti a fare politica: possiamo dire così. Io nel mio piccolo ho fatto politica anche con un’intervista che sta girando, in cui suggerisco di non entrare nella tenaglia dei due opposti schieramenti, o poli. Con altro suggerimento ulteriore… ma non voglio fare propaganda di Democrazia Europea. Non è abbastanza di questo che mi importa: mi importa stare fuori dalla tenaglia, dato che la nostra campagna politica è la libertà di psicologia. E dico bene: politica.
C’è quella buona frase di Lacan che ha fatto fare un passo avanti, non dico a Freud, ma a tutti gli altri, riguardo al senso politico di quella cosa che lui ha posto come unica psicologia degna di questo nome, allorché — si tratta di un testo del ‘67 — dice: «Lo psicoanalista si fa guardiano (testo in francese ) della realtà pubblica — per l’esattezza dice «collettiva» — senza neanche averne la competenza (testo in francese)», ma si fa guardiano della competenza pubblica. Possiamo misurare la sproporzione nella quantità. …
Pronunciato il 12 maggio 2001
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore
