Seminario 1994/1995
“IL COMPROMESSO”
Sottoscrivo, soprattutto la scelta del verbo “generare”. A questo punto noi abbiamo a disposizione diversi verbi che sono in concorrenza fra loro: generare-produrre-fare-procreare e questa non è una faccenda da banchi di scuola o da cattedre: è in questi quattro verbi che ci agitiamo o siamo in pace in ogni momento. Figlio è solo connesso con la generazione; è per questo che avevo trovato che il profeta Maometto, la sola cosa per cui l’apprezzo, per il suo grande genio negativo quando ha detto “non si dica che Dio ha generato”. In questo, benché negativo, genio. Ha afferrato l’intera questione, di cui si tratta: che il punto di ogni dramma e di ogni finale di partita è la generazione. E la generazione differisce dalla creazione, differisce dalla produzione – anticamente “la carne e il sangue” – etc.
L’intenzione della prima cosa che volevo dire è quella di ricordare che questo è Il Lavoro Psicoanalitico e che esso ha la caratterista di poter discorrere di cose che sono tanto presenti e attivamente presenti nelle altre due istanze dello Studium Cartello, soprattutto la Scuola Pratica, quanto è vero che qui è possibile discorrere di ciò che non è possibile discorrere lì. É importante che questo sia rilevato luminosamente da tutti.
Lo sviluppo di ciò che ho appena detto toccherebbe molte cose, ad esempio porterebbe a valorizzare, pur essendo per noi una parola ufficialmente e correttamente fuori uso, al pur sempre valorizzare con la discrezione debita la stessa parola inconscio, perfettamente inusabile altrove. La stessa considerazione vale per la parola pulsione: assolutamente inusabile e da non usare altrove. Una volta mi pare di avere argomentato che l’unica parola, a costo che rimanga incomprensibile, che resta usabile altrove, non fosse altro che per quel minimo di scandalo che comporta, è la parola castrazione – perfettamente incomprensibile – come la parola che designa il compromesso sano o normale. É inutile ripetere quanto già detto e da quanto ricordo è stato già chiaro e molto.
Sveltisco dicendo che l’inconscio è la memoria del compromesso, il latore del compromesso. La memoria del compromesso normale. Mi è venuto poco fa di trattare la parola “latore” e la parola “memoria” come sinonimi. …
Pronunciato il 19 maggio 1995
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore