8° – ORIGINE E LAVORO

Corso 1996-1997
ISTITUZIONI DEL PENSIERO LAICO: L’ESPERIENZA GIURIDICA

 

 

Provo, con il gusto personale che ho, a cercare di cogliere, secondo le doti e risorse mie personali, in che cosa individuo la disputa, anche nel senso più storicamente noto del termine: di che cosa si discute.

Si tratta di una opposizione tra origine e lavoro. O: tutto il Settecento è pieno di origine della società, origine del pensiero, origine delle idee, origine dei costumi. Mai trovato che l’individuazione fosse cercata nel lavoro. Il mio amico Esposito ricorda quanto abbiamo discusso dell’ente e se l’ente vada preso, definito, prima che comporti investimento di lavoro o quando già comporti investimento di lavoro. Lo dico in un altro modo.

Qui noi abbiamo un pensiero, il pensiero di Vico. Questo pensiero ha posto essenzialmente — l’ho colto così e mai prima di questa mattina l’avevo colto così — due termine tra i quali avviene tutto. Semplicemente io trovo che i due termini sono aggiunti praeter necessitatem, ossia perché serve a lui. Esiste un pensiero che non ha bisogno di porre questi due termini estremi per cui tutto il resto è deduzione. Il primo termine bruto cui corrisponderebbe qualcosa e l’altro estremo alto e tutti i sinonimi.

Noi neghiamo che da bruto e alto viene tutta la serie dei termini che sono stati introdotti, o anche altri che non sono stati introdotti perché non sono suggestivi nella storia dei pensanti. Per esempio, la coppia Natura-Cultura, io empirico – io trascendentale, poi si è parlato dell’amore: l’amor proprio. Allora abbiamo l’ammissione di un amore 1 e un amore 2. Secondo me finirebbe per saltare fuori una pietà 1 e una pietà 2. Poi tutti gli altri termini: utile-rapporto, umano-mito, utile-archetipo, infantile adulto, ragione 1 – ragione 2, conflitto-pace.

Anche questo è un mito: la configurazione generale che l’esperienza, quando più eminentemente giuridica, tutta si svolge all’interno del mito — che vuol dire raccontare le cose — secondo il quale l’esperienza si svolge tra… e tra…, tra bruto e alto.

E infatti la frase finale, limpidissima e brillante, dice che il tuo bene sì lo puoi ricevere dall’altro, ma se ne ricevi la misura dall’alto.  …

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Pronunciato il 22 marzo 1997
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore
I testi relativi agli interventi di questo Corso sono stati raccolti nel volume L’ esperienza giuridica, Sic Edizioni


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Data di pubblicazione: 05/06/2016