8° SEDUTA – SINTOMO, AFFETTI PATOLOGICI, AFFETTI NORMALI. CONVERSAZIONE

Seminario 1995/1996
“PERCHÉ FREUD HA RAGIONE”

 

 

Giacomo B. Contri

Strettamente nessuno. Bisogna salvare la castrazione dall’essere in qualsiasi modo un sintomo.

Ambrogio Ballabio

Infatti, quello che oggi mi sento di poter dire è che nel sintomo – in questo il sintomo è un compromesso patologico – si vede che il compromesso che potrebbe essere normale – la castrazione – viene deformato a complesso: la castrazione è rimossa. Alla base della formazione del sintomo è la rimozione della castrazione come soluzione. Da qui deriva il complesso di castrazione. La parte che ha la castrazione nel sintomo è la parte di un immaginario patologico che riguarda quella soluzione che comunque è stata pensata ad un certo punto.

Da questo punto di vista in un certo senso io dico che per la costruzione del sintomo individuale basta rileggere Freud in questa chiave e viene in risalto che in effetti è una terza componente almeno nella nevrosi rispetto a inibizione e angoscia. Se ci interroghiamo sui sintomi con cui abbiamo a che fare nei discorsi dominanti, che poi sono quelli della psicopatologia non-clinica, allora porre questioni come le poneva Lacan, quando pensava la donna come sintomo, noi potremmo dire usando la stessa logica e con ragione consolidata, che la sessualità oltre che errore è sintomo. Tanto è vero che se porta addirittura a un compromesso a cui si è spinti nella normalità, vuol dire che oltre ad essere errore è anche sintomo.

Comunque sul rapporto fra normalità e psicopatologia, dopo la descrizione completamente economica che Freud fa del sintomo, dice:

Vi sarà facile a questo punto dire che tutti noi siamo ammalati, cioè nevrotici, perché anche nelle persone normali si possono riscontrare le condizioni della formazione del sintomo.

La capacità di riprodurre sintomi, se tenete presente tutto il discorso sulla tentazione, è semplicemente la capacità normativa del Soggetto. Può essere tentata di costruire sintomi.

Giacomo B. Contri

Io non farei la concessione che la capacità normativa sia disposta a fabbricare i sintomi. È il suo andare relativamente a rotoli che è disposto a fare i sintomi.  …

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Pronunciato il 24 maggio 1996
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016