9° SEDUTA – DOMANDE

Seminario 1994/1995
“VITA PSICHICA COME VITA GIURIDICA”

 

 

Ecco un esempio di riformulazione linguistica: la morte non ha diritti. Perché la morte abbia dei diritti occorre che io sia, per esempio, melanconico o masochista.

Ho ricevuto domande scritte; sono pertinenti; per esempio: “Nel corso dell’osservazione di un soggetto è osservabile l’inibizione dei moti: parlare, mangiare. Se anche il pensiero è un moto, come è osservabile la sua inibizione?”.

Lascio spazio alle domande di Mara Monetti.

Mara Monetti

1. Soluzione autonoma e soluzione già data

Facciamo tutto questo lavoro, non solo intellettuale, per tornare alla facoltà che avevamo da bambini, cioè il saper ricevere. Perché è più facile voler trovare una soluzione autonoma piuttosto che prendere una soluzione già data? La castrazione, infatti, è una soluzione che ci si dà, rispetto alla verginità che è una soluzione più imprevedibile, ma data.

La possibilità di un bene non previsto fa paura e allora ci si abbassa alla possibilità del bene previsto. Il concetto di “possibilità” assume piuttosto un valore negativo che positivo: il bene che viene da altrove, non previsto, è visto come nemico rispetto al bene saputo e previsto. Ciò può rendere più faticoso scegliere una soluzione data rispetto all’elaborazione, autonoma, di una soluzione che è la castrazione.

2. La donna e il figlio

La donna ha un’opportunità: riguardo al figlio può fare decadere da se stessa l’invidia per l’universo preso come fonte del beneficio. Perché, rispetto al generare, la donna è favorita?

Vedo due possibilità:

a. perché impara dal figlio;
b. perché, ricevendo il figlio, è lei stessa, in assoluto,

Nelle Sacre Scritture, l’unica a cui Dio abbia chiesto il permesso è stata la Madonna: «Vuoi diventare la madre…?». Per la donna, la tentazione consiste nel fatto che lei stessa si ritenga fonte del beneficio, per il figlio e per l’uomo.

3. La prendibilità del pensiero dell’altro

Si diceva che il pensiero dell’altro è buono se è prendibile, se posso farmene qualche cosa. Tanti filosofi hanno confessato di sostenere, per coerenza di discorso, posizioni che però non vivevano.  …

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Pronunciato il 17 marzo 1995
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016