Seminario 1995/1996
“PERCHÉ FREUD HA RAGIONE”
Credo che la parola che ci serve è la parola decisione: in questo caso non si tratta della decisione verso un’azione, che una volta definita l’azione è ritenuta desiderabile, ma è la decisione che risulta nell’espressione: questa è una questione decisa, il che significa anche conclusa. La decisione sta nel trattarla davvero come decisa e conclusa, come volgarissimamente si dice “… e fine della fiera”. Noi abbiamo uno speciale “…e fine della fiera”: è totalmente esaurita la necessità di usare la parola pulsione. Esaurita, finita, decisa, chiusa, capitolo concluso. Non se ne parla neanche più. Però pulsione è solo la prima parola della serie. Allo stesso modo, ci sono questioni che dobbiamo considerare decise: che non ci sono passioni patologiche dovrebbe essere ormai considerato deciso. Ciò che è deciso fa base, fondamento, terreno per il raccolto del semestre successivo.
Riflettevo sul nostro libro Passioni, pulsioni e affetti: in effetti sono tre parole che appartengono all’archeologia. Il nostro stesso discorrere di passioni è archeologico: chi nel nostro mondo, nel dibattere, giusto o sbagliato che sia, politico, psicologico, parla ancora di passioni? La sola ragione che noi abbiamo per parlare di passione è per fare dell’ordine anzitutto per noi stessi. Lo stesso discorrere di passioni ci obbliga ad andare a discorrere di Hobbes piuttosto che di altro. Ma a che cosa ci serve al di fuori di un fine di ordine? Al di fuori di questo non è più per noi attuale neanche la parola passione.
La parola attuale è la parola interazione, anche se è sbagliata. La parola passione non appartiene più a nessuno. È la stessa cosa che per la parola pulsione: non ci interessa più. No, anzi, è molto di più di questo: è deciso che non abbiamo più bisogno di ricorrere a questa archeologia lessicale che è servita in un primo tempo. Ho almeno 15 anni al mio attivo di vantaggi risultati da rinunce verbali. Solo che quando ero piccolo e andavo all’oratorio mi dicevano che le rinunce verbali erano alle parolacce, cosa di cui mi sono finalmente infischiato: invece no. La parolaccia è l’archeologia verbale, eccetto che quando serve per fare ordine.
La stessa parola affetto è archeologia. Noi abbiamo semplicemente stabilito che non esiste corpo animale in quanto ci riguarda. Esiste legge di moto di questo corpo. Che la passione inizia con a: primo momento della passione, vera passione: allattandomi… è l’azione di un altro sul mio corpo, passio. Il secondo momento della passione è g: uno agisce in modo tale che ne abbia profitto. …
Pronunciato il 21 giugno 1996
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore