É stato promesso che coloro che muoiono nel favore di “Dio” sono attesi da un Paradiso con tante splendide ragazze disponibili come le molleggianti ninfe di Riccardo III, le Urì.
Ma non mi basta che i più colti di questa religione spieghino che si tratta solo di una fantasia per spiriti semplici, perché la spiegazione omette la questione di fondo, identica per colti e meno colti:
ossia che anche le Urì, come le formiche, nel loro piccolo si in…, e con una Urì in… la vita è grama, meglio una onesta sepoltura (ricordo una bella crudele ballata irlandese in proposito).
Senza soluzione su questo punto, è inutile anzi fallimentare strologare Paradisi, perché senza soluzione le Urì, con o senza quote rosa, sono il fallimento eterno nonché dell’uomo anche di “Dio”:
che infatti quasi mai si è compromesso con l’argomento, e quando lo ha fatto nessuno lo è stato a sentire.
PS
Anche le quote rosa sono zuppa (vedi giovedì 10), Aristofane in variante infantile allato della variante infantile azzurra:
dove abbiamo la testa?, se non nell’involontario lapsus maschile di classificarsi nella seconda:
bravi ragazzi in fondo magari con intemperanze, lasciamoli giocare, a volte un po’ sanguinariamente come i ragazzi della via Pal.
venerdì 11 marzo 2011
Pubblicato su www.giacomocontri.it