SABATO DOMENICA 31 OTTOBRE-1 NOVEMBRE 2015
in anno 159 post Freud amicum natum
Da giovanissimo venivo introdotto a una coppia di distinzioni – caritas e amor, agape e eros – che confondeva il pensiero a me insieme a milioni di altri:
essa è tutt’uno con l’oscurità in cui resta dopo millenni la parola “amore”, un’oscurità tale che una persona di buon senso si distinguerebbe lasciandola in sospeso, tanto da non pronunciarla più fino a nuovo Ordine.
Questo terribile “pasticcio” accompagna l’intera storia del cristianesimo:
e so da tempo che l’oscurità sull’amore – oscurata dal brandire ossessivamente questa parola – è la pecca principale della storia del Cristianesimo:
non che altri abbia fatto meglio, anzi penso che tutti, Islam compreso, siano storicamente al rimorchio di tale pecca.
Quella coppia di distinzioni non è altro che un riparo dai sessi, o meglio dalla loro esistenza nella differenza:
non si osserva mai che in Freud se i sessi (la differenza sessuale) compaiono disastrati nelle patologie, essi in una pensabile normalità sono il sale della terra indipendentemente dal loro, diciamo così, esercizio (così spesso poco sapido).
Nel pensiero di Gesù le suddette due distinzioni sono assenti.
En passant:
rammento che la vita dei sessi, meta-fisica com’è, è tanto poco naturale quanto lo champagne:
di mezzo ci si è messo il pensiero.
Pubblicato su www.giacomocontri.it