Nel Sommario di questo libro regalatomi [1] sulla crisi economica, figura questo titolo di paragrafo:
“La situazione è grave ma non è seria”:
ne convengo e commento.
Il non serio cui penso io trova esempio in quello adolescenziale dei ragazzini che gettano sassi dal cavalcavia con effetti gravi, e poi ridono:
è un esempio della maniacalità nonché criminalità dell’adol-essenza, tra cavalieri della Tavola rotonda e supereroi della Marvel (gli uni e gli altri se la passano male con le dame).
Alcuni poi si riprendono, altri invece passano alla serietà solo per superamento della non serietà (magari condannando i precedenti), con effetti sempre gravi (sui quali poi piangono con serietà, penso al pianto del sadico sulla sua vittima).
Il nostro mondo, intendo quello di oggi più che di ieri, è un bizzarro composto di cui la causalità cretina, inattesamente ubicata, è una componente tendente a egemone:
se scoperta come ogni scoperta essa scompiglierebbe beneficamente le nostre idee sulla causalità dei nostri disastri.
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[1] Alberto Bagnai, L’Italia può farcela, il Saggiatore 2014.
mercoledì 18 febbraio 2015
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