Descrivo la differenza tra un musulmano e me con riferimento a Charlie Hebdo:
tutti i musulmani si sono sentiti giustamente offesi per avere visto l’immagine del loro Profeta coperta di m..da:
è questa l’essenza di tale satira, fondamentalmente e fondamentalisticamente stercoraria, nulla in comune con la comicità;
io cristiano invece mi sento offeso in eguale misura in tutti i casi, che io veda coperta di m..da l’immagine di Gesù, quella di un altro essere umano, quella di Maometto o la mia, o quella di un nemico, senza nessuna differenza.
Sono cristiano perché nel pensiero di Gesù trovo ricapitolata l’essenza umana:
per avere detto che l’albero si giudica dai frutti, che a ereditare la terra sono i “miti” (cioè senza ostilità anzitutto nel loro pensiero), che si deve distinguere formalmente Cesare e Dio, e questo elenco di proposizioni prosegue documentatamente,
e in generale per avere ripensato l’essenza umana come un profitto e non una perdita, come invece Platone, Buddha e tutti quanti anticamente e oggi,
al punto (così recitano i Vangeli) non solo di assumerla ma anche di tenersela con soddisfazione per tutti i secoli.
É tale pensiero l’“amore”, essendo pensiero di partner (“prossimo”), fruttuoso, inclusivo di uomo e donna.
Come si vede, in questa descrizione non c’è nulla di religioso:
inoltre Maometto è a dir poco privo di un tale pensiero.
Dissento dai terroristi per il mezzo sanzionatorio:
ma contesto l’intellighentsia francese e mondiale per non avere sanzionato intellettualmente la perversione fecale di Charlie Hebdo:
ripeto en passant che il perdono implica sanzione intellettuale, perchè esso toglie solo la pena o condanna, non il giudizio:
l’intolleranza manca di giudizio.
mercoledì 2 dicembre 2015
Pubblicato su www.giacomocontri.it