SABATO DOMENICA 18-19 LUGLIO 2015
in anno 159 post Freud amicum natum
É la più antica bestemmia dell’umanità:
una mente senza pensiero, senza atto di mente, che conosce solo il modello dell’istinto, un’ossessione:
l’ossessione del parricida (vedi Gesù ateo, martedì 14 luglio).
Si costata la vuotezza ossessiva di pensiero delle prime parole che gli sono riferite, credere amore misericordia come serie verbali infinite:
… credere-credere-credere-credere-credere-credere-credere-credere-credere … (sa di mitragliatrice);
… amore-amore-amore-amore-amore-amore-amore-amore-amore-amore-amore …;
… misericordia-misericordia-misericordia-misericordia-misericordia-misericordia …
Se “Dio” avesse il concetto del “credere” (ne parlo da anni), ossia pensasse, qualcuno avrebbe cominciato a credere, come una piega fatta dal pensiero:
invece continuiamo a non fare … una piega.
Ma sono troppo severo, qualcuna ne facciamo soprattutto all’inizio:
poi prendiamo una brutta piega, ossia diventiamo specialisti nel pensare male:
però i peccati sono atti, procedono dal pensiero, dunque possiamo pur sempre farci conto.
Tolto il sapiens non c’è neppure Deus sapiens:
pazienza, potremmo dire, perché la sua esistenza è anzitutto affar suo, e non tocca a noi prescrivergliela:
in ultima analisi la massima sottomissione è la massima prescrizione:
invece, affar nostro è l’esistenza dell’Homo sapiens ossia la nostra, e questa è sempre più in dubbio, anche come programma culturale oggi fanaticamente perseguito da più agenzie:
il progresso evolutivo dell’homo si è arrestato, ma non è regresso bensì regressione ossia patologia (come quella di Linus e Mafalda, vedi venerdì 17 luglio):
e qui divento ottimista, perché la regressione non è infinita, si ferma alla demenza del narcisismo, quello che non fa una piega.
Pubblicato su www.giacomocontri.it