Proseguo dopo ieri.
Ho iniziato a farmi un’idea di “La Giovinezza” – all’inizio nel lavoro psicoanalitico, poi l’osservazione si è estesa fino a rovesciare il rapporto -, grazie ad alcune giovani donne di gradevole sembianza connotate dall’ideale, anche dichiarato, di essere-divenire presto come le loro nonne, ossia di racchiudere il tempo in una parentesi (t) con un tempo t indifferentemente breve o lungo:
la “belle indifférence” osservata da Charcot nelle isteriche, di “bello” non ha nulla, e l’indifferenza colpisce la differenza dei sessi per mezzo della vanificazione del tempo (il tempo dell’appuntamento).
La “Giovinezza” è un’essenza – che io smaschero come adol-essenza – ossia un essere che ha tanti e indifferenti divenire (pericolo!, già la guerra) con annullamento dell’accadere:
devo avere già accennato all’imago di bellezza femminile come esoscheletro popolarmente detto “carrozzeria”.
L’adol-essenzialismo origina dall’omissione dell’infanzia, con sistematizzazione-organizzazione dell’omesso ad opera della coppia essere/divenire,
e con negazione dell’adol-essenza come essa stessa un accadere benché patologico.
“Giovinezza” è nata ad Atene:
era già scritta nel “Simposio” di Platone:
una banda o gruppo di adolescenti adol-essenti con un Capo, per passare, attraverso le viscere dei secoli, alla tarda Modernità con l’“Adolescente” e i “Fratelli Karamazov” di Dostoevskij;
come pure, nell’organizzazione sociale, con le sezioni giovanili dei partiti e in generale dei gruppi, sempre inneggianti alla Giovinezza (ma bisognerebbe risalire alla Modernità cinquecentesca):
la Giovinezza, la Jugend, è sempre stata il cuore del pensiero di massa, all’ammasso.
Da qui all’ … Eternità:
Freud osservava che la psicopatologia è eterna:
quanto dire che non c’è autoanalisi, o che il narcisismo è l’Eterno.
L’indifferenza della “Giovinezza” è indifferenza morale:
sottrazione all’imputabilità perfino in nome della responsabilità:
questo conflitto è anche guerra civile (ciò è attualità).
Non c’è imputabilità quando in vino veritas, dal “Simposio” (Alcibiade) a Kierkegaard.
Milano, 09 ottobre 2009
Pubblicato su www.giacomocontri.it