Un collega francese molti anni fa mi disse “La justice n’existe pas”, e io non ho cessato di prenderlo in parola:
presto gli ho dato ragione quando si è trattato di negare “la giustizia” come Idea platonica poi agostiniana, cioè il Giustizialismo ideale.
Poi però c’ stato Kelsen e il suo nuovo pensiero su diritto e giustizia.
Ma per ora non disquisisco, approfitto semplicemente di un mio sogno recente, una quartina di tetrasillabi [1]:
É una vita
da pennuti,
pennellati e
dispiaciuti.
Esso segnala con poeticità melanconica l’ingiustizia sensibile (“dispiaciuti”) di un pensiero antico e tradizionale, quello di animale (“pennuti”) umano (“pennellati”, il semblant lacaniano, o il docetismo sull’uomo):
per giustizia e ingiustizia bisogna ripartire dall’imputabilità del pensiero come atto (“animale umano” è un atto imputabile), prima che dalla disoccupazione e dal terrorismo.
Continuerò.
mercoledì 25 maggio 2016
_________________
[1] Petrolio, lunedì 2 maggio.
Pubblicato su www.giacomocontri.it