3° – IL DISARCIONAMENTO DELL’INTELLETTO. UN DANNO O UN IDEALE?, CONCLUSIONE

3° SIMPOSIO
IL DISARCIONAMENTO DELL’INTELLETTO.
UN DANNO O UN IDEALE?

Conclusione

 

Un cenno per dare termine cronologico, ma forse anche non solo cronologico all’incontro di oggi. Io mi sono trovato bene.
Vengo subito al cenno.

Solo a proposito del padre primitivo, siamo sempre lì: il padre primitivo, quello di questa narrazione mitica, in realtà è un affresco: è un affresco quello di Freud – lasciamo stare sempre i miti, i miti –, è un affresco, un affresco di che, di chi? Questo padre primitivo è un cretino, un deficiente. Cos’è questa storia che si tiene tutte le donne insieme e proibisce l’accesso alle donne da parte dei figli. Tutte insieme, tutte in una volta. Va bene tutte le donne, ma una alla volta. Alcuni propendono per due. Concediamo anche questo, ma è un cretino. I cretini non si uccidono, non vale la spesa di uccidere un cretino, un tipo, invece, a posto non vale la spesa di ucciderlo per un’altra ragione, quindi non ammazzare, quinto Comandamento.

Faccio solo un cenno, e finisco. Visto che abbiamo sempre raccomandato e specialmente quest’anno di condensare in uno stesso intervento breve o lungo, pensiero di natura e casi, faccio un cenno al mio caso. Anch’io sono un caso, anche il mio è un caso. Semplicemente qualche volta mi capita – forse, se non mi illudo – di poter essere un po’ anche un esempio. È già diverso da un caso.
Il mio caso – preso al mio punto di arrivo a tutt’oggi, forse già un po’ di tempo fa, negli anni – è quello di avere provato, avere aspirato anche sempre più a diventare femminile. Non ripercorro i passaggi di Freud che quando dice qualcosa del femminile lo associa al passivo. Non si può ogni volta passare per i testi, ma l’essere femminile in me si è esteso almeno fino al 95%, perché se mi rappresento sia pure con la testa, col mio bravo cervello, il mio pensiero al 95% non l’ho fatto io, l’ho preso tutto da fuori: dalla realtà esterna, dalle persone che ho ascoltato (pazienti compresi per quarant’anni), dalle letture che ho fatto e sono un lettore abbastanza forte nel senso di frequente. …

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Pronunciato il 23 febbraio 2013
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016