2° – IL REGIME DELL’APPUNTAMENTO. UN COMUNE PRINCIPIO DI PROFITTO

 2° SIMPOSIO
IL REGIME DELL’APPUNTAMENTO
UN COMUNE PRINCIPIO DI PROFITTO

 

Il titolo di oggi è: Il regime dell’appuntamento. Sottotitolo: Un comune principio di profitto.

Pur avendo introdotto questo concetto con la sua espressione, il regime dell’appuntamento, c’è ancora molto, moltissimo da esplorare a questo riguardo. Vi invito a pensare questa riunione personalmente come l’occasione di questa esplorazione anche con interventi brevi, occasionali, annotandosi mentalmente qualcosa mentre qualcuno parla per poi prendere la parola informalmente, come si dice, il che non è esatto: parlare è sempre formale, magari si tratta di brutte forme a volte, ma è sempre formale.
Per alcuni di noi questa esplorazione del regime dell’appuntamento segue di una settimana a Israele, non Terra Santa – alcuni ormai familiarizzano con questo distinguo –: tutto buco. C’è chi sa che cosa intendo.
La parola a Mariella Contri come introduttrice a partire dalle due relazioni scritte e già pubblicate sul sito, di Raffaella Colombo e Giulia Contri, che avendo già proposto il loro testo in un primo tempo, come abbiamo detto, non parleranno affatto; il testo è dato per acquisito dai presenti. La parola a Mariella Contri.

(…)

Io non ho qualcosa di ordinato da dire dopo aver letto i testi di Raffaella Colombo e Giulia Contri, ed è meglio così perché mi aspetto dei risultati da quest’incontro anche per me, si chiama non a caso Simposio.

Comunque, dovessi fare un’introduzione in generale, userei l’inizio del testo di Giulia Contri quando rammenta la domanda fatta da scribi, farisei, sacerdoti a Gesù. Possiamo benissimo cogliere nel testo che questa domanda è rivolta polemicamente per trovare qualcosa da ridire sulla risposta, questo non toglie che è un’eccellente domanda, anzi è la domanda per tutti: con quale autorità dici così e fai così? Con quale autorità? E via con le parole come autorizzazione etc. Ma prima ancora della parola autorizzazione viene la parola iniziativa, non ricordo bene al momento chi ha scritto poco tempo fa un libro intitolato Dell’inizio5, forse Cacciari. Anche qui io non sono certo un fan di Cacciari, però il titolo è buono: si tratta di sapere qual è l’inizio, ma se c’è inizio qualcuno si è preso l’autorità. L’esserci dell’inizio e la risposta alla domanda: “Con quale autorità?” sono la medesima cosa. Non a caso già anni fa – vedo che le idee mi stanno venendo – citavo quella frase di Kierkegaard che dice: “Io non inizio mai”, è il programma di Kierkegaard. “Spòsati, te ne pentirai, non sposarti, te ne pentirai ugualmente; sparati in testa, te ne pentirai, non spararti, te ne pentirai ugualmente” e così via. Il che gli consente di dire, stante questa premessa quanto meno empiricamente invalida: “Allora non inizio mai”. Se c’è inizio qualcuno si è autorizzato. …

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Pronunciato il 12 gennaio 2013
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016