Conosciamo un’espressione linguistica eccellente: essere a posto. Ognuno può scoprirne la gamma di significati, incluso quello della salute. Ha il medesimo significato di stare bene.
La parola “essere” (sostantivo, verbo ausiliare) della vecchia filosofia dell’essere vi è sì mantenuta, ma in un nuovo ordine – che chiamo “Ordine giuridico del linguaggio”- che non solo ne rispetta l’esigenza realistica, ma anche la libera dalla sua prigione teorica, quella dell’essere presupposto: infatti per l’essere-a-posto bisogna che l’essere ci vada, al posto, con le proprie gambe, anziché continuare a essere… pre-sub-posto ossia fatto preliminarmente servo.
Finalmente un po’ di rispetto per l’essere. Freud definiva la psicoanalisi “scienza senza presupposti”, (voraussetzungslose Wissenschaft): una rivoluzione filosofica.
Facciamo un Tribunale come giudizio sull’irrispettosità discorsiva contro l’essere ossia ciascuno di noi.
Se non è lui-essere ad andarci con le sue gambe, risulterà sistemato male: ecco un’altra opportuna e corretta espressione linguistica comune, quella che dice “come sono sistemato!”, o “ti sistemo io!” Cose da “Regime” politico. …