Ripropongo l’articolo di ieri, La solitudine di Freud e di J. Lacan, o un atto a venire, in cui ho ricapitolato un secolo indicandone uno sbocco.
Di questo, ho rintracciato in J. Lacan “indicazioni”, parola che pongo tra virgolette per averla lui stesso indicata.
Altro non aggiungo ora delle numerose righe scritte al seguito − che illustrano anche perché riparlo di mappa −, se non un’osservazione che esse contengono:
che c’è mappa anche di un campo di battaglia con tutto il suo sangue, che è una mappa flagrante dell’inibizione.
Infatti non vi si combina nient’altro, cioè non c’è potere nella violenza:
ma si fa la guerra perché già prima non si combinava.
venerdì 3 dicembre 2010
Pubblicato su www.giacomocontri.it