SABATO DOMENICA 8-9 MARZO 2014
in anno 157 post Freud amicum natum
La forza modesta del sonno
Il desiderio di dormire è una virtù, una forza:
come lo è ogni desiderio, ma quello di dormire viene al primo posto.
Non ci sono desideri illusori, ma illusioni di desiderio:
che in politica si chiamano “sogni”, sbagliando anche in questo.
Dormire è una riuscita, una soddisfazione a condizione di due accondiscendenze:
alla vita autonoma dei neuroni (senza dormire si muore), e al mondo degli altri umani perché significa “fate voi” almeno per un po’:
l’insonne è un Atlante condannato a reggere sempre il mondo.
Ogni desiderio ha queste due condizioni, che Freud chiamava “passive” o anche “femminili”, ossia la forza del desiderio non è muscolatura volitiva:
non che il volere manchi, ma come voglia:
nella mia passività accondiscendente l’altro lavora per me senza che io lo comandi.
Pubblicato su www.giacomocontri.it