Parlare e scrivere, quasi dicevo: pensare.
Reden und schreiben, bald hätte ich gesagt: denken.
Freud, 1938
La logica si propone, a partire da Aristotele, come amico-aiuto del pensiero. Che ciò sia ultimamente vero sarà da verificare nella sua storia fino a oggi.
Infatti essa si propone: 1° come quella che sostiene il pensiero in quanto facoltà di per- venire a conclusioni valide per mezzo di un dispositivo (“sillogismo”), 2° e facoltà di individuare-correggere i suoi errori (contraddizione).
Molti secoli dopo si è dato un nuovo amico del pensiero in ambedue questi momenti, Freud: 1° ha approntato un dispositivo di pensiero (pensiero di natura, “pulsione”, “inconscio” non come inconscietà ma come pensiero primario-principe), prima che di azione, capace di pervenire a conclusioni (“meta”) non solo valide ma anche vere (conclusione-soddisfazione, senza distinzione tra la prima come logica e la seconda come psicologica), 2° ha approntato un dispositivo pratico (“psicoanalisi”) atto a individuare-correggere le contraddizioni patogene (Teorie presupposte, patologie).
Abbiamo dunque un nuovo Logico, ancora non individuato come tale. Ricalcando un antico adagio: Freud non tollit sed perficit logicam. …