Scrivo in coda all’articolo di ieri intorno alla ridicola sperimentazione “neuroscientifica” sul neurone della miseria, che arriva alla conclusione che conoscevo da bambino nel detto popolare veronese che “pidocchi fa pidocchi”:
il detto completo era “soldi fa soldi, piocci fa piocci”.
La prima parte del detto, oltre a sembrar significare il capitale finanziario (sul quale da tempo aspiro a scrivere), rimane inesplorata ed è questa la “crisi”.
Freud era ben orientato nella strada dell’esplorazione del profitto (Gewinn) associato al piacere (Lust-gewinn), ma gli psicoanalisti stessi hanno perso la strada orientandosi verso la mancanza, la miseria o penìa platonica associata al vivere di espedienti cioè il poros platonico, dalla cui coppia nascerebbe l’“amore” o eros:
amore come economia della miseria (“Poveri ma belli”, ancora Platone).
Il compagno Marx diceva bene (Manifesto) di non essere interessato a migliorare le sorti economiche della classe operaia, bensì a farne un soggetto nuovo cioè un pensiero nuovo, ma la storia del comunismo non ha seguito questa strada.
Ma è tutta la storia del pensiero a non collegare ricchezza e legame sociale, Costituzione e copertura economica.
venerdì 6 settembre 2013
Pubblicato su www.giacomocontri.it