C’è ostilità al pensiero, quella che non lo promuove e infine lo nega come economico e giuridico, non ontologico:
il presente Corso è in continuità con il precedente, “L’albero e i frutti”, dedicato alla rettitudine o recht-itudine economica, che fa dell’individuo un’Istituzione tra Istituzioni, senza sottomissione né superbia reciproca.
Questa ostilità lascia intendere il presupposto indimostrato ma invincibile (come la presupposizione dell’amore) che la Legge, non importa quale, sia già data, presupposta non posta, così che al pensiero, sempre e solo individuale, sarà impedito l’accesso alla verità che ius semper condendum nell’atto quotidiano.
Questa verità libera dal più antico dei dogmi, quello platonico che vuole il linguaggio come rapporto tra parole e cose, per aprire al pensiero del linguaggio come rapporto tra parole e atti, in cui l’individuo, l’io, è immediatamente implicato, e in cui le cose prendono posto non problematico:
lo schizofrenico catatonico è radicalmente filosofo platonico fino ad abolire l’atto.
Nella Legge presupposta all’individuo resterà 1. o la sottomissione incondizionata, 2. o la ribellione sempre sconfitta come ogni jacquerie, 3. o la perversione come rinnegamento-sconfessione di ogni asserzione come atto positivo ossia che pone. …